Libri! XD

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  1. Hephaistion
     
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    Come per la volta scorsa, parto con una breve sezione sui manga per poi passare ai libri veri e propri.

    In questi mesi ho riletto Le situazioni di lui e lei di Tsuda Masami.
    Questa rilettura non solo non era per nulla prevista ma è stata totalmente dettata dal destino.
    Ve la faccio brevissima: questa estate ero in libreria e ho visto tra gli usati alcuni volumi del manga, di cui avevo acquistato solo il volume 3 e dal volume 8 in poi (all'epoca ero solita acquistare solo i volumi dei manga delle serie dell'MTV Anime Night che non erano coperti dalla trasposizione animata). Tra quei volumi non ce n'era uno che mi mancasse ma mi fece venire la voglia di vedere su Vinted se fosse possibile trovare questi volumi... E mi sono trovata davanti un annuncio in cui venivano venduti proprio i primi 7 volumi a un prezzo che non mi sembrava vero! :argh:
    Inutile dire che ho fatto l'acquisto in tempo zero per poi tornare in quella storia che avevo adorato e di cui non mi ricordavo il finale. :roftl_drop:
    Di cosa parla La situazione di lui e lei?
    CITAZIONE
    Tra i nuovi iscritti di un prestigioso liceo pubblico ci sono Miyazawa Yukino e Arima Soichiro, entrambi ammiratissimi dai coetanei perché perfetti sotto ogni aspetto: sono bellissimi, intelligentissimi, gentilissimi, amatissimi... Insomma, non hanno un singolo difetto.
    O almeno così sembra, visto che la perfezione di Yukino è solo una recita: la ragazza, che sembra in grado di apprendere senza fare il minimo sforzo, è sempre vestita impeccabilmente ed è gentile con tutti in maniera completamente disinteressata, in realtà studia giorno e notte per essere la migliore della scuola mentre in casa è decisamente pigra, si veste in modo sciatto ed è piuttosto veniale. Inoltre quando Arima le ha confessato di essersi preso una cotta per lei la ragazza ha gioito per quello che ai suoi occhi è un atto di debolezza.
    Peccato che una domenica Soichiro si presenti a casa sua senza avvisare e si ritrovi di fronte la vera Miyazawa!
    Inaspettatamente il ragazzo decide di ricattare Yukino scaricandole addosso alcune delle sue incombenze in cambio del proprio silenzio.

    Questa sinossi dice poco o nulla sull'opera (copre praticamente il solo primo volume dei ventuno che compongono il manga) e se pensate di conoscerla perché avete visto l'anime, sappiate che vi sbagliate di grosso perché dove l'anime è stato interrotto per problemi tecnici di cui non ricordo la natura (chiedo venia ma son passati vent'anni!) inizia la vera storia di Soichiro e Yukino nonché quella dei loro amici.
    Sarò brutalmente onesta: non è un manga perfetto ed il fatto che fino a un certo punto cerchi di essere corale ne è la prova in quanto in realtà di approfondimento sui vari comprimari ce n'è relativamente poco
    (a eccezione di Kazuma e Tsubasa dal punto di vista sentimentale e Asaba dal punto di vista psicologico,

    non vi è un gran lavoro d'approfondimento di personaggi che non siano Yukino, Arima e le rispettive famiglie) ma dalla metà in poi vi assicuro che è tutto fuorché il solito shoujo con ambientazione scolastica.
    Dopo le vicende del festival scolastico che si vede nell'anime Le situazioni di lui e lei prende una piega decisamente matura,
    prima esplorando l'evoluzione della relazione tra Tsubasa e Kazuma, che si rendono conto della natura del loro legame sentimentale, e poi dissezionando per interi volumi l'anima di Soichiro, facendogli elaborare i suoi traumi attraverso il ritorno nella sua vita prima di quella creatura orrenda che è sua madre e poi del padre, mostrandoci come di trauma in trauma si sia arrivati alla nascita del Soichiro Arima dell'inizio del manga e, nel corso di questo, alla sua distruzione e conseguente rinascita.

    Ammetto candidamente che, pur avendo letto all'epoca questi volumi, non mi ricordavo nulla di specifico tranne
    il fatto che Yukino rimanesse incinta prima della fine delle scuole superiori

    quindi è stato bello riscoprire la profondità di questa storia e rendermi conto che "un dettagliuccio" lo ricordavo al contrario
    ossia che fosse il padre di Arima il genitore tossico quando invece era la madre la vera feccia umana. :argh:
    Sia chiaro, Reiji è tutto fuorché il genitore dell'anno ma, visti i traumi vissuti in età infantile e l'essersi improvvisamente ritrovato padre di un bambino non desiderato ad un'età tanto precoce, ho trovato encomiabile la scelta di "donare" quel bambino al fratello maggiore che sarebbe stato certamente un padre migliore per lui per poi scegliere di restare volontariamente fuori dalla vita del ragazzo... O quantomeno trovo molto meno dannosa questa decisione rispetto a quella della madre, che l'ha concepito con un Reiji minorenne e non del tutto presente a se stesso a causa in una profonda crisi personale al fine di usare il bambino come carda bancomat per poi sfogare ogni frustrazione su quel povero bambino innocente quando il suo piano non ha funzionato. Strazia il ciore pensare che la cui unica colpa di quel bambino che veniva affamato e brutalmente percosso dalla sua stessa madre fosse quella di essere stato concepito da due genitori che per motivi diversi non erano adatti a crescerlo.
    Per quanto mi riguarda trovo che il vero errore di Reiji sia stato quello di non avvisare immediatamente il fratello del fatto di avere un figlio in quanto se l'intervento fosse stato più tempestivo certamente si sarebbe evitato tanto dolore al piccolo Soichiro.

    Questo manga non me lo ricordavo così intenso...
    ... e neanche così inquietante nella decisione di far innamorare la primogenita di Yukino e Soichiro dello "zio" Hideaki. :roftl_drop:
    Sia chiaro, il senso è abbastanza chiaro e anche bello perché per Hideaki i suoi amici Soichiro e Yukino sono la sua vera famiglia, dato che sin dalle scuole superiori ha iniziato a vivere da solo in quanto la sua famiglia biologica non era in grado di supportarlo emotivamente, e lui li ha sempre amati entrambi nonostante non fossero quelli giusti per lui (Yukino era del sesso giusto ma essendo fin troppo simili caratterialmente non c'era totale affinità spirituale mentre Soichiro, al contrario, era la sua anima gemella in quanto è sempre riuscito a tirare fuori il meglio di lui ma essendo del sesso opposto rispetto a quello verso cui lui provava attrazione non c'era mai potuto essere nulla), quindi il fatto che i due abbiano messo al mondo l'unica persona che lui possa amare è poetico... Ma non cambia il fatto che la Tsuda abbia ambientato la scena in un momento sì significativo in quanto primo giorno di Sakura come studentessa della stessa scuola superiore in cui i suoi genitori e suo zio Hideaki si sono incontrati, ma pur sempre decisamente "prematuro" visto che la ragazza ha 15 anni mentre Hideaki ne ha 33. Certo, non è la prima relazione del manga con una considerevole differenza d'età dato che la loro amica Maho ha intrecciato la relazione sentimentale con il suo beneamato Yusuke quando lei aveva 15 anni e lui 28, e Sakura in teoria è un'adolescente estremamente matura... Ma lui è anche la stessa persona che le cambiava i pannolini da neonata quando i genitori erano impegnati (vivono in case adiacenti ma, come viene detto anche nel manga, lavorando da casa Asaba ha svolto le funzioni di un terzo genitore per i figli di Yukino e Soichiro), quindi mi inquieta un po' questa relazione. :roftl_drop:

    Scherzi a parte, direi che è un manga da riscoprire perché è decisamente profondo e per certi aspetti molto attuale.

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    Passando ai romanzi, ho riletto per l'ennesima volta Il dardo e la rosa di Jacqueline Carey e Una bambina e La figlia della tigre di Torey Hayden.
    Per non tediarvi troppo, del primo vi lascio la recensione (è uno dei miei romanzi preferiti) mentre di quelli della Hayden mi dilungo un attimo in più perché non ricordo di averne mai parlato.
    Una bambina e La figlia della tigre possono considerarsi una vera e propria dilogia in cui l'autrice, che è stata insegnante nelle classi speciali e terapeuta per bambini affetti da disturbi di natura psicologica quali il mutismo elettivo o organica come l'autismo, racconta la sua storia con Sheila, una bambina di sei anni che venne collocata nella sua classe in attesa di un posto all'ospedale locale in quanto la piccola aveva legato e dato fuoco a un bambino di tre anni. Sheila si rivela un osso duro per Torey in quanto nella sua giovane vita ha subito il trauma dell'abbandono di sua madre, che l'aveva avuta appena quattordicenne e che all'età di diciotto anni ha portato via con sè solo il figlio minore Jimmy, e che vive in condizioni di estrema povertà con un padre violento e dipendente da alcol e sostanze stupefacenti, eppure in lei c'è qualcosa di straordinario, ossia un quoziente intellettivo di 178 (per capirci, un punteggio di 130 è decisamente sopra la media).
    Spoiler su La figlia della tigre
    L'anno successivo Sheila viene inserita in una classe convenzionale sia perché è giusto inserirla in un contesto classico sia perché la classe di Torey non esiste più e lei lascia la città.
    Per un po' Torey e Sheila riescono a rimanere in contatto ma quando l'anno dopo il padre di Sheila viene arrestato e lei entra nel circuito dell'affido purtroppo le due si perdono.
    Sette anni dopo il loro ultimo giorno insieme Torey ha scritto il suo primo libro, ossia Una bambina, e riesce a rintracciare Sheila per farglielo leggere: ormai lei è diventata un'adolescente e l'impatto con questa ragazzina sconvolge Torey, che solo con il tempo e tanta fatica, complici anche dei trasferimenti e i guai legali del padre della ragazza, riuscirà a costruire un nuovo rapporto con lei, più sano e veritiero.

    Amo questa autrice e questi sono tra i miei libri preferiti, quindi...

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    Connesso al primo dei romanzi che ho citato, ossia Il dardo e la rosa, è Cassiel's Servant ossia la rilettura di quella storia attraverso gli occhi di Joscelin.
    La storia è la stessa per la maggior parte del volume ma questo libro aggiunge a quello di Phedre il punto di vista di colui che le viene affiancato per proteggerla, di cui ovviamente vengono esplorate in particolare le origini.
    Era essenziale? No, ma non mi è dispiaciuto affatto poter scoprire nuove cose su Joscelin e dare quindi una spiegazione ad alcune sue azioni e reazioni.

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    L'estate 2023 per me ha un nome e un cognome: Elena Armas.
    Ho recuperato quasi per caso Facciamo finta che mi ami (seriamente, l'ho preso perché era un'offerta "2 libri a 10 euro" e non sapevo con cosa completare l'accoppiata) e sempre con la stessa casualità ho iniziato a leggerlo... Per finirlo in circa 48 ore e andare dritta in libreria il giorno successivo a procurarmi Facciamo finta che non finirà, l'altro romanzo al momento disponibile. :roftl_drop:
    Per una volta tanto non solo uno dei casi editoriali promossi dal booktok (spoiler: non sarà l'unica in questo post!) era nelle mie corde, ma si tratta persino di libri romance!
    Protagonista di Facciamo finta che mi ami è Catalina "Lina" Martìn, una ventottenne di origini spagnole che anni prima è scappata a New York per allontanarsi dall'uomo con cui aveva una relazione. Sfortunatamente a non aver tagliato i ponti con lui è sua sorella minore, che sta per sposarne il fratello e non vede l'ora che sua sorella partecipi alle nozze assieme al suo fantastico fidanzato americano. Peccato che Lina non ce l'abbia un fidanzato! Per una serie di eventi ad accompagnare la donna in Spagna, spacciandosi per il suo fidanzato, è il suo tanto odioso (a detta di Lina, perché costui è uno zuccherino) quanto affascinante (questo sì!) collega Aaron Blackford.
    In questo romanzo vengono introdotti i protagonisti del successivo ossia Rosie, la migliore amica di Lina, ed il surfista Lucas Martìn, cugino di quest'ultima, che finiscono per trovarsi a vivere sotto lo stesso tetto per un periodo di tempo.
    In entrambi i casi, credo immaginiate come andrà a finire.
    Il primo romanzo è abbastanza ricco di cliché mentre il secondo l'ho trovato meno scontato, tuttavia posso dirvi che sono entrambi estremamente godibili e utili a staccare la spina dalla vita quotidiana. Non saranno capolavori della letteratura ma sono carini.

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    Appartenente alla categoria è anche Lightlark di Alex Aster.
    Io questo libro non avevo la minima intenzione di leggerlo sia perché non ero interessata alla trama sia perché attorno a questo libro si era sollevato un polverone ben prima della sua pubblicazione.
    Per dirla in parole povere, la Aster non si è mostrata molto sincera.
    La Aster ha iniziato a promuovere l'idea del suo libro su TikTok nella primavera del 2021, condividendo con i suoi fan citazioni e situazioni apparenenti al romanzo che stava scrivendo e quindi dando loro modo di sentirsi estremamente coinvolti nella creazione di Lightlark; la doccia fredda arrivò quando circa un anno dopo le copie ARC (advance reader copy) hanno iniziato a circolare e diverse informazioni, dinamiche e scene da lei condivise in rete come contenute nel romanzo in realtà non c'erano, portando i lettori ad accusarla di pubblicità ingannevole.
    Nel frattempo i diritti per realizzare un film tratto da quello che si preannunciava essere un gigantesco successo editoriale vennero venduti alla Universal e quando l'autrice commentò gli zeri contenuti nell'assegno anche il suo raccontarsi come una scrittrice che contava sul risultato del suo libro per mantenersi in quanto non aveva nessuno su cui contare venne smentito: in realtà la donna che si nascondeva dietro questo pseudonimo non solo era una piccola celebrità locale in quanto con sua sorella gemella aveva partecipato agli spot per un celebre servizio di noleggio auto appartenente alla sua famglia, ma all'epoca dei fatti (ora non saprei) lavorava nella fiorente azienda di famiglia e viveva con i ricchi genitori, che tra l'altro le avevano completamente finanziato gli studi e quindi sulle sue spalle non gravava neanche il famigerato prestito universitario da restituire di cui si sente parlare spesso nei prodotti audiovisivi statunitensi.
    Insomma, Alex Aster si spacciava per una persona con problemi economici quando in realtà non ne aveva ed io sono una ferma sostenitrice dell'onestà, quindi capirete che con queste premesse sul romanzo c'avevo messo una pietra sopra ben prima della sua pubblicazione in Italia.
    Tra l'altro alcuni dettagli della sinossi mi sembravano fin troppo simili a Noi, i cattivi di Amanda Foody e C. L. Herman, che avevo iniziato a fruire in audiolibro ma che in breve tempo avevo bocciato perché non mi pareva molto interessante, quindi anche ciò mi faceva tenere alla larga dal romanzo.
    Dopo questa premessa vi domanderete "ma allora perché l'hai letto?" ed io vi risponderò "per una volta tanto volevo fidarmi della mia amica Giorgia" in quanto leggiamo libri dello stesso genere ma quasi sempre abbiamo opinioni molto diverse. Ecco, ho voluto darle una possibilità e alla fin fine, per quanto il primo 25% sia un vero e proprio macigno di noia intriso di contraddizioni, il restante 75% è stato quantomeno ascoltabile.
    Metto le mani avanti: questo romanzo non ha molto senso e il fatto che la protagonista sia anche piuttosto insulsa e poco acuta non aiuta, quindi non si può dire che il romanzo mi sia piaciuto... Tuttavia è stata una lettura molto leggera perfetta per i miei scopi (che, lo ricordo, è "avere compagnia" mentre mi faccio la mia quotidiana passeggiata casa-lavoro, quindi deve richiedere un livello d'attenzione che mi permetta nel frattempo di non finire stirata sotto qualche automobile :roftl_drop: ) quindi non me la sento di bocciarlo in toto.
    La sinossi è più o meno questa:
    CITAZIONE
    Isla Crown è una dei sei regnanti a doversi scontrare nel corso del Centennale, la periodica competizione che si tiene sull'isola di Lightlark al fine di sciogliere le maledizioni che gravano sui sovrani e sui rispettivi popoli. Tuttavia la regina dei Naturali nasconde un segreto: essendosi sua madre opposta alla maledizione che vuole i Naturali uccidere le persone che amano, Isla è nata senza alcun potere. Come potrà concorrere contro gli altri regnanti?

    Non amo farlo ma stavolta devo per forza di cose inserire qualche spoiler a riguardo per aiutarvi a TENERVI ALLA LARGA da questa storiaccia. Quelli esterni riguarderanno solo i primi capitoli, quindi sereni che non sono grandi anticipazioni.
    Come dicevo prima, Isla è la regina del popolo della Natura ma a causa della mancanza di poter magici dovuta a quanto fatto da sua madre, ossia il non aver ucciso la persona di cui si era innamorata (e qui iniziano i "facciate finta che abbia senso" in quanto a casa mia il termine "maledizione" indica qualcosa di ineluttabile mentre questa ha potuto scegliere...) è vissuta sempre isolata dal suo popolo e cresciuta da due servitrici che l'hanno sempre controllata in maniera soffocante... o almeno in teoria, visto che in tempo zero scopriamo che la ragazza, nonostante racconti di essere stata controllata a vista per tutta la sua esistenza, ha avuto modo di:
    - liberarsi di queste due persone per andare in soffitta (facciate finta che abbia senso #2)
    - trovare una bacchetta magica nelle soffitte di un palazzo reale (facciate finta che abbia senso #3)
    - capire che era un manufatto potentissimo che le avrebbe permesso di viaggiare per tutti i regni (facciate finta che abbia senso #4)
    - viaggiare centinaia di volte e per diversi anni per vari regni (facciate finta che abbia senso #5)
    Comunque sia, queste due donne l'hanno addestrata all'uso delle armi per darle almeno una possibilità di sopravvivere alle prove che dovrà affrontare nel corso di questo Centennale che ci viene presentato come una sorta di Hunger Games in cui non muore mai nessuno(facciate finta che abbia senso #5).
    Tra l'altro nel corso di questi viaggi la ragazza ha fatto anche amicizia con Celeste, la regnante del regno delle Stelle
    (personaggio che ho trovato sospettissimo dalla sua primissima apparizione e che difatti si dimostrerà essere la stronza che sospettavo ma di cui la nostra autodefinitasi ASTUTA Isla non sospetta neanche per un millisecondo :busta: )
    , il cui popolo è afflitto dalla maledizione di vivere solo fino ai 25 anni d'età, ma ciò non deve sapersi.
    Il resto del libro è fondamentalmente
    un mischione spesso molto confusionario tra la ricerca di Isla e Celeste (anche se fa TUTTO Isla, pure quando è più morta che viva) dello Scioglivincoli-che-in-realtà-è-uno-Stringivincoli (tra l'altro c'è di mezzo pure un collegamento non del tutto chiaro con i vari regnanti che in sostanza permette a Celeste di avere tutti i poteri di tutti i regnanti anche se Isla è contesa "solo" da Oro, re del Sole nonché di Lightlark e da Fosco, sovrano delle Ombre) e la ricerca di Oro e Isla del cuore di Lightlark, che si sospetta essere connesso alla forza vitare di una pianta e alla fine trovano dentro un uovo.
    Le sfide? Si vedono all'inizio... Anche se in realtà sono una serie di dimostrazioni di magia che spalmate su un lasso temporale di 20-30 giorni ed alla fine il Centennale si dimostra essere una sorta di un party della durata di 100 giorni.
    La profezia che li lega? Utile quanto un +4 di Uno nel corso di una partita di briscola.
    Le maledizioni? Quella più sera è quella del popolo degli Stellari, che campano fino a 25 anni; le altre sono tutte abbastanza evitabili (tipo i Lunari non escono di casa la sera di pleniluinio per paura di affogare in mare e la cosa funziona).
    Il plot twist di Celeste? Prevedibile quanto un'alba in una giornata serena.
    Il triangolo amoroso Isla-Oro-Fosco? Imprevedibile come l'evento citato un attimo fa.
    Il plot twist che vuole Isla in realtà in possesso dei poteri della Natura celati però da quelli delle Ombre in quanto suo padre era un suddito di Fosco? Inaspettato... Ma solo perché la ragazza non mostra neanche i poteri delle Ombre, quindi non si capisce cosa la abbia impedito di manifestarli anche solo una volta in maniera involontaria.

    Insomma, è una discreta porcheria che è andato a pescare da diversi successi degli ultimi anni per farne un libro...
    E nella categoria il libro di cui vi parlerò tra pochissimo secondo me ha fatto un lavoro decisamente superiore in termini di godibilità della lettura (sulla qualità oggettiva invece stenderei un velo pietoso...)
    In caso non vi sia ancora passata la voglia di leggerlo, vi lascio a Ilenia Zodiaco, che causalmente ha scelto proprio questo libro per il periodico appuntamento con il Libro di Melma.

    Video



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    Come dicevo pocanzi, nella categoria "prendi qualche successo, mettilo nel frullatore e facci un libro" tra Lightlark e il libro di cui voglio parlarvi vince a mani basse quest'ultimo in quanto mi ha decisamente appassionata.
    Voglio parlarvi di Fourth Wing di Rebecca Yarros, il libro più atteso dal booktok nel 2023 in quanto amatissimo da tutti.
    Anche questo l'ho ascoltato su Audibile e in tutta onestà capisco perché ha fatto successo: è un concentrato di tutti gli elementi vincenti di varie sage young adult fantasy degli ultimi anni con un inopportuno tocco di zozzeria (perché chiamarlo spicy?) inserito giusto per farlo passare da new adult.
    Di cosa parla?
    CITAZIONE
    Nonostante soffra di una patologia invalidante e avesse trascorso praticamente tutta la vita a prepararsi a diventare scriba come il suo defunto padre, Violet Sorrengail si trova costretta dalla madre Lilith, generale di Navarra, a tentare di diventare cavaliere di drago all'accademia di Basgiath. Il corso di studi è letale... nel vero senso del termine.

    Si tratta di un cosidetto "romantasy" quindi sappiate che nel caso vi venga voglia di leggerlo (ed io lo consiglio perché è una lettura piacevole, a patto che si cerchi qualcosa di avvincente ma non sempre coerente) vi troverete davanti a una storia romance (anche meno di quanto mi aspettassi, a esser sincera) con elementi fantasy.
    Come dicevo, per apprezzare Fourth Wing è necessario lasciare da parte la logica e abbracciare l'amore per gli stereotipi, dato che questi abbondano; se poi si è digiuni di letture fantasy young adult degli ultimi anni, meglio ancora... Ma va bene anche essersi letti qualsiasi fantasy usciti dal 2010 in poi per divertirsi a riempire un ipotetico bingo delle idee sgraffignate (E non scherzo!).
    Come scritto nella frasetta di presentazione, Violet viene introdotta nel romanzo come una ragazza di vent'anni che praticamente dall'oggi al domani viene costretta dalla madre, generale del regno di Navarra nonché capo dell'accademia, a diventare un cavaliere di drago nonostante lei non solo si sia preparata per tutta la sua vita a diventare una scriba, ma sia anche affetta da una malattia che la rende estremamente fragile dal punto di vista fisico (nel romanzo non viene mai detto il nome specifico della sua condizione ma si tratta della Sindrome di Ehlers-Danlos, da cui è affetta la stessa Rebecca Yarros). Come se questo non bastasse, il corso di studi per diventare cavaliere di drago è molto faticoso ed estremamente letale quindi, almeno in teoria, la madre ha condannato a morte certa sua figlia. Non vi devo stare a specificare che la teoria non corrisponderà alla pratica, vero?
    Come dicevo, a me questo libro è piaciuto nonostante tutti i suoi innumerevoli difetti e l'originalità pari a quella di una borsa Brada o Pucci :roftl_drop:... E il motivo è proprio il fatto che nel calderone la Yarros abbia gettato talmente tanti elementi di serie molto note che alla fine vuoi che non sia riuscita a scatenarmi l'effetto nostalgia con alcuni di questi? :roftl_drop:
    In realtà questo romanzo di difetti ne ha tanti, alcuni concernenti la stessa Violet, che solo teoricamente è una ragazza fisicamente fragile (e non lo dico io ma il fatto che in questa scuola ogni mattina ci sia la conta dei morti e lei non vi rientri mai :XD: ) e che svariate volte si definisce o viene definita molto intelligente quando in realtà io credo sia la straordinaria combinazione del fatto che lei ogni tanto abbia buon senso mentre quelli che la circondano abbiano quasi tutti un QI inferiore a 75 :roftl_drop: ,
    per non parlare del fatto che alla fine diventi la partner di ben due draghi rarissimi e che il suo potere magico sia altrettanto raro

    e quindi rientri a pieno titolo della famiglia delle Mary Sue...
    Anche se raramente ho letto di Mary Sue tanto arrapate! :roftl_drop: :roftl_drop: :roftl_drop: :roftl_drop: :roftl_drop:

    Ovviamente a dare problemi non è solo Violet ma anche una serie di altri elementi molto logici quali
    il fatto che i figli dei ribelli siano condannati a diventare cavalieri di drago (che sì, è il corso più letale dell'accademia quindi il numero diminuirebbe sensibilmente, ma d'altra parte i sopravvissuti avrebbero una connessione a vita con enormi bestioni sputafuoco che FORSE potrebbe essere rischiosa per il governo che ne ha sterminato le famiglie), il mandare a morire tanti giovani fisicamente prestanti (farne delle forze armate diverse dai cavalieri di drago no?), la comoda connessione mentale dei draghi sistemata ad hoc per la sola Violet, il corso di tattica militare in cui vengono teoricamente snocciolati tutti i segreti di guerra...

    Insomma, ce ne sono di cose che hanno MOLTO senso. :sese:
    L'unico accorgimento che mi è parso abbastanza originale e che devo ammettere mi sia anche piaciuto è il fatto che Violet per combattere l'ansia parta con degli utilissimi spiegoni. :roftl_drop:
    Insomma, non è il romanzo della vita ma mi è piaciuto davvero molto e aspetto con ansia Iron Flame (che uscirà in Italia il 30 gennaio)... Anche se per cercare una informazione per scrivere questo post mi sono fatta uno spoiler gigantesco su qualcosa che succederà lì.

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    Sempre libro abbastanza noto sui social è Loveless di Alice Oseman, l'autrice di Heartstopper.
    In questo romanzo viene narrata la storia della diciottenne Georgia Warr, una ragazza che iniziando l'università comincia a farsi delle domande su se stessa, ad esempio sul motivo per cui non si senta attratta da nessuno in senso romantico o fisico e sul perché non si sia mai innamorata come capita a tutti quelli che conosce.
    Non amo particolarmente lo stile di scrittura della Oseman (mi piace di più in prodotti che combinano scrittura e immagine come le graphic novel) ma, al di là della sua penna, ho trovato questo romanzo molto bello in quanto esplora con sincerità l'animo di una ragazza che si sente distante da tutti quelli che conosce in quanto non riesce a provare quello che per altri è un processo normalissimo. Si tratta di una lettura adatta soprattutto agli adolescenti o giovani adulti ma credo possa essere utile un po' a chiunque.


    Sempre tra i libri celebri ma questi da qualche anno in più, spinta dal fatto che la mia amica Giorgia me lo ha sempre consigliato mi sono buttata sull'audiolibri di Una corte di rose e spine di Sarah J. Maas, romanzo che io possedevo già in lingua ma che alla prima lettura avevo mollato intorno a pagina 150 perché lo trovavo estremamente vacuo.
    E in un certo senso, vacuo lo è davvero perché leggendo e ascoltando una cosa mi è parsa palese: arrivata a pagina 300 la Mass ha cambiato idea su diverse cose, ha sistemato qualche elemento e ha fatto partire una storia differente che fungesse da preludio ai volumi successivi. :roftl_drop:
    Di cosa parla questo romanzo?
    CITAZIONE
    Feyre è una ragazza di diciannove anni che vive in un cottage con il padre, ex mercante caduto in depressione dopo aver perso tutti i suoi averi ed essere stato azzoppato dai creditori, e le sue sorelle Elaine e Nesta.
    Per sostentare la famiglia, Feyre caccia nella foresta vicino al confine tra il regno degli umani e quello dei fae; un giorno la ragazza uccide un gigantesco lupo che successivamente si scopre essere appunto un fae facente parte della Corte della Primavera, governata da Tamlin. Sarà lui a recarsi a casa di Feyre per reclamare la sua vita in cambio di quella del suo congiunto: la ragazza dovrò seguirlo a Prytian.

    Ora, una cosa che mi ha portata ad avercela tanto con questo romanzo sono proprio i primi stupidissimi capitoli, quelli in cui nell'ordine...
    - Feyre uccide il lupo CONSAPEVOLE che quella bestia grossa quanto un pony non poteva essere un lupo qualsiasi
    - Si scopre che il padre di Feyre non fa praticamente un cavolo dalla mattina alla sera in quanto sì, è vero che è rimasto zoppo e che sia caduto in depressione, ma facendo il mercante e non il minatore o il boscaiolo le gambe gli servono relativamente in ambito professionale
    - Si scopre che le sorelle di Feyre, che hanno all'incirca la sua età (mi pare Nesta un anno in più e Elaine uno in meno), non fanno NULLA per aiutare né economicamente né concretamente la famiglia (e con NULLA intendo che non tagliano la legna se no potrebbe entrargli una scheggia nel dito né cucinano per non scottarsi né aiutano a smembrare il cervo che Feyre porta a casa assieme alla pelle del lupo perché se no si sporcano le mani)--> io me le sono immaginate sempre con le braccine da tirannosauro :roftl:
    - La Maas dimostra di non sapere la differenza tra un alce e un bighorn...

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    ... Ed io sono puntigliosa su certe cose
    - Feyre viene portata in una bella casa in cui viene trattata da principessa e le viene data la libertà di fare e andare dove vuole
    (per non parlare del fatto che Tamlin sta provvedendo a mantenere pure i tre parassiti che ha lasciato a casa, e lei questo lo sa)
    ma lei si LAMENTA tutto il tempo come se non avesse vinto alla lotteria della vita!
    - I Fae sono colpiti da una maledizione che gli impedisce di togliersi dalla faccia le maschere della festa a cui parteciparono quasi 50 anni prima e secondo l'autrice per questo sono dei mostri... Peccato che queste maschere siano bene o male dei domino, quindi coprono ben poco il volto di questi che sono tutti, scusate la franchezza, boni da far schifo :roftl_drop:
    Questo romanzo è anche abbastanza noioso in queste prime fasi in quanto sì, c'è qualche accenno a qualcosa di più grande ma di base succede davvero poco, fino a quando...
    La Maas decide di cambiare le carte in tavola, compreso l'interesse sentimentale di Feyre che si stava innamorando di Tamlin, per dare inizio a una storia praticamente nuova che si dipana anche abbastanza frettolosamente in meno di 200 pagine in cui in pratica si scopre che Maga Fetecchia (si chiama Amarantha ma viste quelle magie a metà che fa non si merita che io la chiami per nome) è tanto cattiva quanto fessa e il tutto finisce con Feyre che prima pugnala Tamlin al suo CUORE DI PIETRA (letterale la Sarah) e poi viene uccisa dalla Maga Fetecchia... Ma per fortuna viene immediatamente resuscitata dal combinarsi dei poteri di queste fate e diventa una fata pure lei. :roftl_drop:

    Vi dico subito che sto andando avanti con la saga e al momento sono più o meno a metà del secondo volume in cui si concretizza il passaggio di testimone
    da un fatone BONO all'altro fatone BONO che è stato appunto inserito alla fine dell'altro romanzo. :roftl_drop:

    Che poi io fingo pure di stupirmi perché so già tante cose che succedono quindi questa mi ha stupita meno di zero. :roftl_drop:

    Passando a libri meno mainstream...

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    Sfruttando gli audiolibri ho portato a termine anche la trilogia Bevelstoke di Julia Quinn, composta da Il segreto di Miranda, Quella volta a Londra e Quello che amo di te.
    I protagonisti dei vari romanzi sono rispettivamente Miranda Cheever, la sua migliore amica Olivia Bevelstoke e Sebastian Grey
    (ossia il cugino di Harry Valentine, colui che sposerà Olivia)

    e in pieno stile Quinn ci troviamo di fronte a dei romance molto basici ma godibili.
    Tutto ha inizio con la stagione che vede protagoniste Miranda Cheever e la sua migliore amica Olivia Bevelstoke: se la seconda ha dalla sua parte un aspetto invidiabile e una certa ricchezza, lo stesso non si può dire di Miranda, che ha un aspetto molto più comune e mezzi più limitati. D'altra parte Miranda ha già un uomo dei sogni, ossia Nigel Bevelstoke, fratello maggiore di Olivia, recentemente rimasto vedovo e indurito da quella relazione.
    Come andrà a finire lo sappiamo da pagina 1. :roftl_drop:
    Il mio preferito dei tre è sicuramente il secondo, che vede protagonista la linguaggiuta Olivia e Henry Valentine, un nobile che ha servito nell'esercito con il ruolo di interprete in quanto conosce bene il russo per via di sua nonna. Quando a Henry viene chiesto di indagare su un principe russo e questo pare avvicinarsi a Olivia, che poi è anche la vicina di casa di Henry, il pranzo è servito. :roftl_drop:
    Menzione d'onore in questo romanzo
    è la proposta di matrimonio per finestra; l'ho trovata davvero molto carina.

    Il terzo protagonista, ossia Sebastian,
    non solo è il cugino di Henry ma è anche l'autore del romanzo che lui e Olivia si lanciavano dalla finestra

    ha una storia molto classica per i canoni della Quinn: lui povero in canna
    (o almeno così credono tutti visto che i suoi romanzi sono molto noti sia nel Regno Unito sia in Russia grazie alla traduzione di Henry e all'intervento del principe russo del precedente romanzo)

    e lei costretta a sposarsi per ragioni economiche. Carino ma non memorabile.

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    Restando in ambito romance, ho letto per una collaborazione con la casa editrice e l'autrice Nove mesi per innamorarsi di Maia.
    Sappiate che a me non è dispiaciuto ma neanche mi ha fatta impazzire; per maggiori informazioni lascio la recensione qui (visto quanto è lungo il post voglio tediarvi il meno possibile).

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    Un altro romanzo che non mi ha fatta saltare sulla sedia ma neanche ho disprezzato (bene o male questi mesi sono andati bene da quel punto di vista) è Sotto accusa di Christopher Pike, un mistery per ragazzi che ho letto solo per l'autore (mi porto nel cuore i libri di Spooksville tradotti in italiano) e perché l'ho trovato in un cestone a 1 euro.
    Essendo un giallo molto breve sarò estremamente sintetica: durante un'escursione in montagna la ricca adolescente statunitense Ann cade da un precipizio e pare che a spingerla nel vuoto sia stata la sua amica Sharon.
    Per certi aspetti questo romanzo ricorda un'opera molto celebre, ossia
    Gone Girl di Gillian Flynn

    e con questo vi ho già svelato il colpo di scena... O almeno quello che sembra essere il colpo di scena visto che in realtà ve n'è un altro ancora più inaspettato, almeno per un lettore "inesperto"
    perché io c'ero arrivata subito che alla fine l'omicidio c'era stato sul serio.

    Insomma, carino e godibile ma per una vecchietta come me abbastanza dimenticabile.

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    Altro romanzo che vede come protagoniste due adolescenti è Non è un lavoro per ragazze di Sakuraba Kazuki.
    In questo caso la storia è ambientata in Giappone e le protagoniste, Onishi Aoi e Miyanoshita Shizuka, hanno solo tredici anni.
    Le due vivono in una piccola isola unita alla terraferma da un ponte e le loro esistenze sono molto diverse: mentre Shizuka è la rampolla della famiglia più ricca dell'isola, formata da lei, suo cugino e l'anziano nonno disabile, ed ha una passione sconfinata per i libri, Aoi è una gamer la cui famiglia non naviga in acque tranquille dal punto di vista economico in quanto l'unica entrata fissa è lo stipendio della madre, spesso sperperato dal patrigno alcolizzato della ragazzina.
    L'estate del loro secondo anno da studentesse di scuola media cambierà la loro esistenza:
    in sostanza Shizuka si propone di aiutare Aoi ad uccidere il patrigno, piano che nei fatti le due riescono a portare a termine con successo (anche se in maniera abbastanza fortuita), e si aspetta che l'amica le restituisca il favore per eliminare suo cugino.
    Qui la storia si complica perché Shizuka racconta ad Aoi una storia tanto paradossale da sembrare impossibile... Sembrare perché nei fatti è proprio come dice lei!

    Mi è piaciuto? Tutto sommato sì. Non mi ha fatta saltare dalla sedia ma è comunque una bella storia e credo recuperò anche Red Girls perché lo stile narrativo non mi è dispiaciuto.

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    Continuando con le storie di adolescenti, vi cito Wintergirls di Laurie Halse Anderson, noto anche con il titolo Così leggere da bucare le nuvole.
    Questa è una storia molto doloroso che gira intorno al tema dell'anoressia e il processo autodistruttivo di questo disturbo alimentare.
    Protagonista della storia è Lia, una diciottenne che dalla prima adolescenza ha iniziato a fare a gara con la sua amica Cassie su chi sarebbe riuscita a diventare più magra. La solitudine di queste due anime, accomunate da genitori poco presenti, le ha portate sull'orlo del baratro e neppure quando Cassie viene trovata cadavere nella stanza di un motel Lia riesce a tirarsi fuori dalle spire di quel serpente che la sta uccidendo lentamente giorno dopo giorno.
    Un buon romanzo per adolescenti apprezzabile anche da cui adolescente non è più.

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    Una lettura che ho voluto affrontare perché desiderosa di sapere il punto di vista dei protagonisti della storia è stato Counting the cost di Jill Duggar.
    Vi fornisco una premessa per chi non sapesse chi sia Jill Duggar e da quale famiglia provenga; mi spiace se non sarà brevissima.
    C'è stato un tempo, poco meno di una decina d'anni fa, in cui Real Time mandava in onda un programma intitolato 21 sotto un tetto; questo programma televisivo narrava le vicissitudini della famiglia Duggar, composta dai genitori Jim Bob (1965) e Michelle (1966) e dai loro diciannove figli
    ossia...

    - Josh (1988)
    sposato dal 2008 con Anna (1988), ha sette figli:
    Mackynzie (2009)
    Micheal (2011)
    Marcus (2013)
    Meredith (2015)
    Mason (2017)
    Maryella (2019)
    Madyson (2021)
    - John-David (1990)
    sposato dal 2018 con Abbie (1992), ha due figli:
    Grace (2020)
    Charlie (2022)
    - Jana (1990)
    - Jill (1991)

    sposata dal 2014 con Derick Dillard (1989), ha tre figli:
    Israel (2015)
    Samuel (2017)
    Frederick (2022)
    - Jessa (1992)
    sposata dal 2014 con Ben Seewald (1995), ha cinque figli:
    Spurgeon (2015)
    Henry (2017)
    Ivy (2019)
    Fern (2021)
    George (2023)
    - Jinger (1993)
    sposata dal 2016 con Jeremy Vuolo (1987), ha due figlie:
    Felicity (2018)
    Evangeline (2020)
    - Joseph (1995)
    sposato dal 2017 con Kendra (1998), hanno quattro figli
    Garrett (2018)
    Addison (2019)
    Brooklyn (2021)
    Justus (2022)
    - Josiah (1996)
    sposato dal 2018 con Lauren (1999), hanno due o tre figli:
    Bella (2019)
    Daisy
    un maschietto che dovrebbe essere nato nel 2023 (non è dato sapere il nome né se sia effettivamente venuto al mondo)
    - Joy-Anna (1997)
    sposata con Austin (1993) dal 2017, hanno tre figli
    Gideon (2018)
    Evelyn (2020)
    Gunner (2023)
    - Jedidiah (1998)
    sposato dal 2021 con Katelyn (1998), hanno due figli:
    Truett (2022)
    Nora (2023)
    - Jeremiah (1998)
    sposato con Hahhah (1995) dal 2022 hanno una figlia, Brynley (2022) e hanno annunciato circa un mese fa di essere in attesa del secondogenito
    - Jason (2000)
    - James (2001)
    - Justin (2002)

    sposato dal 2021 con Claire (2001), non hanno ancora avuto figli
    - Jackson (2004)
    - Johannah (2005)
    - Jennifer (2007)
    - Jordyn-Grace (2008)
    - Josie (2009)


    Lo show ebbe inizio nel 2004, quando Jim Bob Duggar perse le elezioni per un seggio al Senato ma attirò l'attenzione della TLC, interessata a questa grandissima famiglia in costante espansione e rappresentante di una realtà religiosa nota come Institute of Basic Life Priciples o IBLP, una organizzazione cristiana fondamentalista fondata da Bill Gothard nel 1961 che promuoveva valori quali ad esempio l'obbedienza alla famiglia e la netta divisione di compiti tra i vari sessi.
    Inizialmente vennero prodotti degli special ma nel 2008 ebbe inizio la produzione della serie, che seguiva sia le gravidanze di Michelle (nel primo special era incinta di Jackson) sia il processo di crescita dei figli, focalizzandosi man mano che gli anni passavano soprattutto sulla vita di quelli già giunti in età adulta come Josh, Jinger e Jill.
    Ammetto senza particolari problemi che seguivo la vita dei Duggar con lo stesso morboso interesse che si può avere quando non si riescono a staccare gli occhi dalla vittima di un incidente stradale rimasta gravemente ferita: io non sono mai stata particolarmente religiosa e vedere questa quantità in crescente aumento prima di figli e successivamente di nipoti intrappolati in credenze medievali mi dava i brividi e al tempo stesso non potevo fare a meno di informarmi, quasi non fossero persone reali.
    Per questo fui inorridita ma non stupita quando nel 2015 venne allo scoperto una realtà agghiacciante: nel 2002-2003, quando il primogenito Josh aveva circa 14-15 anni, aveva molestato sessualmente cinque ragazzine, quattro delle quali erano le sue sorelle più grandi, e per queste ragioni era stato denunciato alla polizia e successivamente allontanato da casa per qualche tempo. Inoltre un paio di mesi dopo degli hacker rubarono dati da un server, tra cui quelli del sito specializzato in incontri tra persone sposate Ashley Madison, e venne alla luce che Josh aveva anche tradito sua moglie Anna.
    Ciò mise fine allo show, per quanto in realtà la rete si limitò a cambiare focus e nome al programma, che prese il nome di Counting On e si focalizzò sulla vita dei figli adulti dei Duggar ad eccezione di Josh, che venne eliminato del tutto; inoltre, per associazione, venne limitata significativamente sia la presenza di Anna sia quella dei loro figli.
    Nel corso degli anni sono proseguite le controversie e le voci sui protagonisti di questo programma fino a quando, intorno alla primavera del 2021, venne messa la pietra tombale sul programma (in quel momento sospeso per le regole sanitarie richieste dallo stato di pandemia) in quanto Josh venne arrestato con l'accusa di pedopornografia.
    Tra le voci circolate sul programma nel corso della sua messa in onda, diverse riguardavano Jill e suo marito Derick Dillard: alcune erano fondate, come quella riguardo ad alcuni tweet di Derick (ad esempio nel 2018 l'uomo ha criticato il programma I am Jazz, che vedeva protagonista la donna transgender Jazz Jennings, affermando che non poteva essere considerato un reality in quanto non rappresentava la realtà), altre decisamente più aleatorie come il fatto che fosse una persona che aveva una pessima influenza sulla moglie o che fosse interessato solo al denaro.
    Nel suo memoir Jill racconta la sua versione della storia, una verità di cui già si parlava da qualche tempo anche grazie al libro Becoming Free Indeed: My Story of Disentangling Faith from Fear di sua sorella Jinger Duggar Vuolo (uscito circa un anno fa, mentre questo è stato pubblicato lo scorso settembre) e dal documentario di Amazon Prime Happy Shiny People, incentrato sulla IBLP e sulla famiglia Duggar, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Jill e suo marito Derick, la sorella di Jim Bob Deanna, sua figlia Amy e suo marito ed una coppia di amici di famiglia; questo documentario lo consiglio solo se amate i film dell'orrore... Perché le testimonianze di queste persone fanno rizzare i capelli in testa.
    Che la realtà mostrata dai Duggar nel loro programma non fosse esattamente una bella realtà o una realtà del tutto veritiero penso tutti gli spettatori potessero capirlo, ma quanto rivelato da Jill mette i brividi in quanto evidenzia una triste verità: suo padre ed il suo credo religioso hanno profondamente manipolato la psiche di questa donna, cresciuta con il desiderio di essere approvata e la repulsione nei confronti dei conflitti, e solo dopo il matrimonio con Derick, che ha avuto un percorso di crescita più comune, ha iniziato a capire quanto sia stata danneggiata da ciò che suo padre ha detto e fatto, specie dopo aver assaporato la notorietà.
    Con una visione molto lucida e ponderata sia di se stessa sia del genitore, Jill ripercorre la sua vita sin dall'infanzia, quando la sua vita non era dominata dalle telecamere del programma e cercava di essere la miglior versione di se stessa per far felici la sua mamma e il suo papà, ignara di crescere seguendo un credo che con il tempo l'avrebbe ingabbiata in un paradossale stato di moglie e madre sottoposta alla volontà di un padre che non è disposto a cedere il potere che esercita sui figli, in particolare quello economico: in queste pagine Jill racconta come il padre sfruttato la sua fiducia nei suoi confronti per farle firmare il giorno prima del suo matrimonio un contratto estremamente vincolate nel quale, nei fatti, lei e i suoi fratelli lasciavano che ogni centesimo guadagnato con il programma finisse nelle sue tasche, evitando quindi che i figli traessero profitto da quello che da anni era diventato un vero e proprio lavoro, specie per le figlie in quanto educate a svolgere l'unico impiego di mogli e madri (per quanto ad esempio Jill sia anche una levatrice certificata).
    In queste pagine si parla esplicitamente sia del fatto che a un certo punto, al fine di poter svolgere la propria attività di missionari in America Latina senza alcun vincolo, la coppia abbia abbandonato lo show (tra l'altro senza che ciò venisse ufficializzato, causando un certo chiacchericcio maligno specialmente nei loro confronti) sia che il padre dichiarasse i guadagni dei suoi figli senza tuttavia dar loro un singolo centesimo (e potete ben capire che quando hanno abbandonato lo show Jim Bob si sia ben guardato dal dare alla figlia quanto le spettava, mettendole sulle spalle delle tasse a sei cifre che lei, casalinga, e suo marito, studente di legge, non potevano pagare).
    Nel memoir Jill parla anche delle difficoltà vissute durante i parti dei suoi figli, in particolare quelli di Israel e Samuel.
    Essendo il credo della famiglia basato su una visione estremizzata della Bibbia, basata sull'interpretazione di una specifica persona (non ricordo quale), non solo i figli sono considerati sempre una benedizione ma il parto deve essere vissuto con dolore e l'ospedalizzazione della partoriente è un'opzione solo se vi sono problemi molto seri; la situazione sarebbe stata complicata anche per il solo fatto che in Jill convivevano queste convinzioni e le nozioni apprese nel corso da levatrice, ma a complicare le cose c'è il fatto che le gestazioni della donna sono state faticose per via dell'iperemesi gravidica e tutti i parti abbastanza traumatici.
    Quando ha messo al mondo Israel, nel 2015, Jill era ancora coinvolta nel programma; non solo insieme al marito dovette opporsi fermamente alla volontà della rete di mostrare il momento, ma il travaglio si prolungò per quasi tre giorni, costringendola a recarsi in ospedale per poi essere sottoposta a un cesareo.
    Le cose andarono addirittura peggio con Samuel in quanto, dopo quasi due giorni di travaglio, Jill ebbe una rottura dell'utero che mise in pericolo sia la sua vita sia quella del bimbo; come se ciò non bastasse, alla nascita i medici constatarono che non solo il piccolo aveva aspirato del meconio ma che la sofferenza fetale lo aveva portato anche ad avere una emorragia cerebrale che lo porterà ad essere sottoposto a controlli periodici per valutare eventuali danni nello sviluppo cognitivo.
    Tra l'altro prima per via del cesareo e poi per la rottura dell'utero, i medici vietarono alla donna di avere gravidanze almeno per un determinato lasso di tempo e di conseguenza si rese necessario per la coppia usare dei contraccettivi, qualcosa che sin dall'infanzia Jill aveva visto demonizzare dai suoi genitori (se ben ricordo Michelle e Jim Bob nel corso del programma dissero apertamente che secondo loro l'aborto spontaneo di Caleb, quello che sarebbe stato il secondo figlio della coppia, nel 1989 avvenne proprio perché precedentemente i due avevano fatto uso dei contraccettivi nei primi anni di matrimonio, contravvenendo al volere del Signore), oltre a farle dubitare di poter mettere al mondo altri figli, quello che per tutta la sua esistenza si era sentita dire essere lo scopo principale dell'esistenza di una donna.
    Ovviamente il libro affronta anche la problematica costituita da Josh, la mina vagante della famiglia e per questo il figlio che viene maggiormente protetto dalla famiglia. Vorrei soffermarmi un istante proprio sulla figura di quest'uomo che, ve lo assicuro, non mi è mai piaciuto granché anche prima dei vari scandali: mi spiace dirlo ma era evidente che fosse considerato il golden boy della famiglia, quello tenuto in palmo di mano dai genitori in quanto primogenito e maschio nonostante nei fatti non fosse nulla di speciale e desse l'impressione di essere anche abbastanza viziato. Nel libro Jill è clemente sia con sua madre, che ai suoi occhi appare come una perfetta donna della IBLP quindi sottomessa alla volontà del marito, sia con suo padre, che l'ha sì vincolata con un contratto svantaggioso sia per lei sia per i suoi fratelli seguendo i precetti dell'IBLP che vede i figli sottoposti alla volontà paterna fino a quando questo non muore (quindi anche se adulti e a loro volta sposati e genitori) ma che lei grazie alla terapia è adesso in grado di vedere come un uomo buono influenzato dalla missione che si è autoimposto (ossia rivolgersi a un pubblico mondiale attraverso il programma televisivo al fine di avvicinarlo a quelli che lui ritiene essere i principi che un buon cristiano dovrebbe seguire); la medesima clemenza non la riserva per Josh, che vede come un bambinone che per anni è stato protetto dalla famiglia e aiutato in tutti i modi ma che in cambio ha continuato a sbagliare, spargendo ogni volta sale su quella ferita che sono le molestie subite da bambina (Jill nel 2002 aveva appena dieci anni), di cui lei non parla nel memoir.
    Insomma, è un libro bello intenso.

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    Incuriosita dal libro di Jill, negli ultimi giorni dell'anno ho letto anche Becoming Free Indeed: My Story of Disentangling Faith from Fear di Jinger Duggar.
    Nonostante siano i racconti di due sorelle che hanno vissuto la maggior parte delle loro esistenze insieme, le due storie sono molto diverse.
    Se Jill parla dell'educazione ricevuta per poi concentrarsi sulle sue vicissitudini terrene e sullo scontro con il padre, quello di Jinger è il racconto del percorso spirituale che l'ha portata ad allontanarsi dai dettami dell'IBLP per sviluppare un rapporto con Dio molto più sano veicolato dallo studio delle Scritture.
    Per quanto io non sia esattamente una persona di fede, è stato interessante leggere le riflessioni che l'hanno portata da un Cristianesimo estremista ad uno più moderato e proprio attraverso questa analisi approfondita di come passo dopo passo sia arrivata alle convinzioni che nutre attualmente attacca, attraverso i paragoni, il credo a cui aderiscono buona parte dei suoi familiari più stretti e molti dei suoi amici smontando pezzo per pezzo le indicazioni più tossiche veicolate da Bill Gothard, tra l'altro utilizzando lei stessa dei passi del Vecchio e Nuovo Testamento (sin dall'introduzione Jinger specifica che per evitare errori si è fatta aiutare anche dal marito, che è un pastore, e da un teologo).
    Se Jill ci ha raccontato con suo padre l'abbia manipolata e controllata grazie anche al credo religioso, Jinger punta il dito sul reverendo Gothard e sui suoi insegnamenti esaminandoli uno alla volta, mostrando a un pubblico più ampio che non solo l'assunzione di alcolici è vista come un atto peccaminoso ma che in base ai dettami dell'IBLP l'onta di questo peccato passa da una generazione all'altra (mi pare sette), chiarendo quanto il peso della colpa possa schiacciare coloro che professano questo credo.
    Jinger non si risparmia neanche quando dedica un capitolo intero allo scandalo sessuale che ha coinvolto il reverendo Gothard, accusato di molestie da decine di donne e successivamente costretto a dimettersi dalla guida del credo.
    Sia chiaro, Jinger racconta anche fatti della sua esistenza, come il fatto che da adolescente ha visto il suo diario segreto in vendita su eBay o il disturbo alimentare di cui ha sofferto in adolescenza oppure l'ansia sociale che ha iniziato a provare quando, una volta sposata, ha lasciato l'Arkansas per seguire il marito che in quel momento era pastore a Laredo, Texas, in quanto abituata fino a quel momento ad avere rapporti significativi esclusivamente con la propria famiglia e poter sempre contare su uno dei suoi numerosi fratelli e sorelle o ancora il fatto che sin da bambina avesse capito di non volere tanti figli quanti ne prescriveva l'IBLP (ossia quanti ne sarebbero arrivati senza l'uso di contraccettivi), ma questi non sono mai centrali nella sua narrazione. Unica eccezione a ciò è il capitolo dedicato alla fine del programma, quando Jinger ci parla del fatto che anche loro, come avevano già fatto Jill e Derick, volevano lasciare il programma (nel caso specifico la decisione era stata dettata dal fatto di voler dare alle loro figlie una vita normale) per poi raccontare le ultime fasi della sua personale rivoluzione religiosa o, come lo chiama lei, disentanglement.
    Mi è piaciuto? Sì, nonostante la mia fede sia immensamente meno salda rispetto a quella di questa donna, ma non lo consiglio a coloro che vogliono solo gossip.

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    Altro pugno nello stomaco è stato Venivamo tutte dal mare di Julie Otsuka, romanzo corale che parla delle spose per corrispondenza che giungevano negli Stati Uniti dal Giappone all'inizio del secolo scorso.
    Lo stile, lo dico senza problemi, non mi ha convinta particolarmente ma questo dipende esclusivamente dal mio gusto personale in quanto è decisamente una bella lettura.

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    Restando in Estremo Oriente, voglio citarvi Fiori di seta di Giulia Esse.
    Anche in questo caso vi lascio la recensione del blog. Vi consiglio di leggerla perché, come dico sempre, quest'autrice merita un seguito più nutrito di quanto non abbia attualmente.

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    Ultimo ad essere citato, ma non per importanza, Christine la macchina infernale di Stephen King.
    Avevo questo libro in casa da anni e finalmente mi sono decisa ad affrontarlo nonostante la mole non indifferente.
    Stavolta non vi lascio la trama ma l'incipit:
    CITAZIONE
    Questa è la storia di un triangolo d’amore.
    Protagonisti: Arnie Cunningham, Leigh Cabot e, naturalmente, Christine.
    Vorrei tuttavia che teneste presente il fatto che Christine entrò in scena per prima.
    È stata il primo amore di Arnie e anche se non lo giurerei, penso tuttavia che sia stata il suo unico e vero amore.
    Per questo sostengo che ciò che avvenne fu una tragedia.

    L'ho adorato, per quanto non rientri nella mia TOP3 dell'autore, e mi ha tenuta incollata alle pagine per alcuni pomeriggi perché volevo sapere come sarebbero andate a finire le cose.
    Ho visto anche il film ma secondo me non rende bene quanto questo mattoncino di quasi 700 pagine. :ador:

    ***



    RIEPILOGO BUONI PROPOSITI 2023



    Finito il recap annuale, vi ammorbo anche con il controllo degli obiettivi annuali.

    CITAZIONE (Hephaistion @ 1/1/2023, 09:55) 
    GENERALI

    - Vorrei continuare sulla retta via del risparmio, ossia comprare meno libri nuovi, rivendere più spesso quelli usati che non mi hanno soddisfatta e sfruttare al meglio gli eventuali abbonamenti (come accennavo, dovendo fare delle lunghe camminate su base quotidiana dopo le feste punto a riattivare l'abbonamento Audible, che mi ha permesso in circa un mese di recuperare molte letture)
    - Vorrei leggere 50 libri (quindi esclusi novelle, manga e graphic novel se sotto una determinata quantità di pagine)

    Fin qui direi tutto a postissimo: ho aumentato l'acquisto di libri usati rispetto a quelli nuovi, per alcuni mesi ho anche limitato le spese in generale (poi da giugno in poi c'è stata un'impennata ma in buona parte o erano offertone o erano usati... E spesso appartenevano a entrambe queste categorie quindi meglio ancora) e sfruttando anche Audible sono arrivata comodamente al mio obiettivo annuale.

    CITAZIONE
    SPECIFICI

    - Vorrei NON iniziare per l'ennesima volta Mistborn (che lascerò a riposo almeno fino al 2024 se non 2025)

    Questo è stato SEMPLICISSIMO mantenerlo e anzi, se non fosse che se poi volessi tornare indietro rischierei di andare nettamente in perdita potrei prendere in considerazione un'azione drastica!
    CITAZIONE
    - Vorrei leggere di più in inglese, nello specifico vorrei includere nel conto Cassiel's Servant di Jacqueline Carey (in italiano dubito lo porteranno, quindi nonostante il braccino corto probabilmente a preorder aperti farò la mia mossa e lo ordinerò in inglese) e la dilogia Six of crows di Leigh Bardugo in lingua (l'intenzione sarebbe farlo intorno alla primavera)

    Allora, io questo punto tecnicamente non l'ho fallito... Ma non è decisamente andata come volevo. :roftl_drop:
    Ho letto di più in inglese?
    Sì. Complice anche un progetto nella vita reale, quest'anno ho decisamente letto di più in inglese e sicuramente continuerò su questa strada anche nei prossimi mesi.
    Ho letto Cassiel's Servant?
    Sì... Ma in ebook perché il mio preordine non è mai stato soddisfatto in quanto non è stato disponibile per diversi mesi e a una certa ho disinvestito quella quantità anche abbastanza elevata di denaro (circa 30 euro per un libro di circa 500 pagine) per fare un acquisto di natura ben diversa. A questo punto probabilmente aspetterò la flessibile inglese in uscita nell'estate 2024 per aggiungerla alla mia collezione.
    Ho letto Sei di corvi in inglese?
    Sì... Ma sicuramente l'ho fruito maggiormente come audiolibro in italiano! Inoltre, come avete letto nello scorso aggiornamento, non è che mi abbia fatta impazzire quanto speravo e difatti, nonostante l'audiolibro, Crooked Kingdom è ancora lì e a questo punto non so per quanto vi resterà perché a dirla tutta non mi interessa molto andare avanti e la vita è troppo breve per dedicarla a libri che non vogliamo leggere o ascoltare (perché sì, anche questo è disponibile su Audible).
    Se ne riparlerà forse nel 2024.
    CITAZIONE
    - Vorrei leggere almeno un libro a tema Shoha o Seconda Guerra Mondiale e non necessariamente nel mese di gennaio (me ne hanno regalati alcuni quindi sarebbe meglio smaltirne un po')

    Come scritto in precedenza, a gennaio ho effettivamente letto due libri sulla Shoha ma null'altro quindi anche qui sì ma anche no. :roftl_drop:

    OBIETTIVI PER IL 2024



    Bene o male mi pongo sempre i solito obiettivi ossia...
    - Leggere 50 libri in un anno (quindi esclusi manga e novelle)
    - Attingere maggiormente ai libri che ho in casa piuttosto che acquistare
    - Leggere di più in lingua inglese
    - Leggere un libro sulla Shoah

    Tuttavia ho deciso di farmi anche una piccola TBR di titoli che devo leggere entro l'anno "ispirata" da qualcosa di differente rispetto agli anni precedenti, ossia il fatto che quest'anno ho deciso di non farmi problemi a portarmi dei libri da un anno all'altro.
    Al momento ho in lettura dei tre libri, ossia Una corte di nebbia e furia di Sarah J. Maas (che sto fruendo anche in audiolibro quindi, dato che quando posso preferisco leggere in maniera attiva, fino alla settimana prossima sarà praticamente in pausa), La corona senza stelle di James Rollins e Tre sorelle, tre regine di Philippa Gregory.
    Visto che i primi due sono parti di serie in teoria nel 2024 dovrei andare avanti e di qui una breve lista di titoli da leggere entro il 31 dicembre 2024 e perché:
    - Una corte di ali e rovina di Sarah J. Maas -->sono consapevole ci siano altri due libri inseribili in questa serie ma per il momento preferisco gettarmi solo sulla trilogia principale
    - La culla di ghiaccio di James Rollins --> questo uscirà tra circa tre settimane ma non so se riuscirò a recuperarlo subito perché una settimana dopo esce...
    - Iron Flame di Rebecca Yarros --> nonostante tutte le sue pecche, non vedo l'ora di sapere cosa accadrà a Violet e Xaden
    - Heavenly Tyrant di Xiran Jay Zhao --> doveva uscire nel 2023 ma è slittato a quest'anno; se non sbaglio la Rizzoli ha già fatto sapere da qualche parte che dovrebbe pubblicarlo entro la fine dell'estate (in patria esce a fine aprile)
    - Babel di R. F. Kuang --> l'ho preso appena uscito ed è ancora lì che mi fissa...

    Con questo passo e chiudo. :fugge:
     
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