Libri! XD

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  1. sherlockgirl86
     
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    cosa hai preso con l'offerta BEAT?
     
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    CITAZIONE (sherlockgirl86 @ 9/9/2018, 14:03) 
    cosa hai preso con l'offerta BEAT?

    Ho preso Il caso Mary Bell di Gitta Sereny, libro che parla dei fatti realmente accaduti nel 1968 a Newcastle upon Tyne, quando questa ragazzina di 11 anni uccise alcuni bambini con la collaborazione di una coetanea, e La castellana di Iny Lorentz, che sarebbe il seguito di La meretrice di Costanza, titolo che era inserito nell'offerta dell'anno scorso.
     
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    Io PlatessO, Tu MoschettierI Cacciatrice di Sòle DOC

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    Io da tempo non posto più in questo topic ma devo dire che le mie letture sono proseguite, nonostante non si avvicinino minimamente a quelle di @Hephaistion :roftl_drop:

    Dopo aver terminato la letture degli Occhi neri di Susan, ho letto Il miniaturista di Jessie Burton e La scacchiera di Auschwitz di John Donoghue.
    Per quanto riguarda Il miniaturista ho faticato ad ingranare, se non altro perché mi sembrava una narrazione molto tranquilla e puramente introduttiva, cosa che tutto sommato ho apprezzato anche se non completamente. Mi sono dovuta però ricredere, dato che ad un certo punto il corso degli eventi e della narrazione stessa hanno preso una piega che mi hanno fatto comprendere perché qualcuno lo avesse definito un libro con delle buone dosi di mistero.
    Per quanto riguarda La scacchiera posso solo dire che l'ho letto in una settimana scarsa e nemmeno su base quotidiana. Il tema alla base non può definirsi piacevole ma ho apprezzato molte cose del romanzo a prescindere da una serie di documentari vista qualche mese fa sul periodo nazista e con tanto di interventi di allora giovani ragazzi facenti parte della Hitler-Jugend che comunque mi avevano già dato un'infarinatura generale su molti concetti.
    Chi è capitato sulla mia Reading Challenge di GoodReads avrà probabilmente notato che la scacchiera non è il primo libro ambientato nella Germania nazista che leggo, infatti il capostipite fu Max, consigliato a metà dei miei contatti e che devo prestare alla mia ormai ex prof. di tedesco. xD
    Così come per Max, non posso che consigliarvi La scacchiera di Auschwitz, poiché merita veramente tanto.

    In lettura attualmente ho I fiori non crescevano ad Auschwitz e La doppia maschera, quest'ultimo iniziato perché mi sto rendendo conto che non posso leggere due libri a tema Olocausto senza sentirmi male ed usandolo come un diversivo per prendere una boccata d'aria tra un capitolo dei fiori e l'altro.
    E sempre a proposito di queste letture ho notato che entrambi - i fiori e la scacchiera - figurano il nome del tristemente famoso campo, nonostante in inglese i titoli si discostino completamente: La scacchiera di Auschwitz -> The Death's Head Chess Club; I fiori non crescevano ad Auschwitz -> Finding Rebecca. Sono quindi gli inglesi che nascondono tutto o sono gli editori italiani che infilano Auschwitz dappertutto per attirare pubblico? :hmm:
     
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    CITAZIONE (Piccola Quercia @ 11/9/2018, 09:28) 
    E sempre a proposito di queste letture ho notato che entrambi - i fiori e la scacchiera - figurano il nome del tristemente famoso campo, nonostante in inglese i titoli si discostino completamente: La scacchiera di Auschwitz -> The Death's Head Chess Club; I fiori non crescevano ad Auschwitz -> Finding Rebecca. Sono quindi gli inglesi che nascondono tutto o sono gli editori italiani che infilano Auschwitz dappertutto per attirare pubblico? :hmm:

    Credo venga usato soprattutto come "segnale".
    Auschwitz è un nome che viene naturalmente associato ai campi di concentramento anche da chi ha una cultura generale più limitata, di conseguenza inserirne il nome nel titolo permette a una fetta più grande di potenziali acquirenti di identificare il libro come appartenente al genere del romanzo storico, e nello specifico sapranno che si parla della seconda guerra mondiale, e collocare in uno spazio più limitato il luogo in cui si svolgono i fatti.
    Tra l'altro il nome del campo di concentramento permette anche ai lettori meno assidui di farsi un'idea dell'argomento trattato quindi sapranno subito se è un libro adatto a loro oppure no.
    Inoltre alcune persone leggono esclusivamente libri che trattano di questo periodo storico (o almeno mia zia è così :roftl_drop: ) quindi un titolo con una parola chiave del genere aiuta a identificare il libro come adatto al proprio gusto personale. :hmm:

    O forse, più semplicemente, è un adattamento molto libero del titolo. :roftl:
     
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    CITAZIONE (Bori @ 29/6/2018, 12:18) 
    Io a stento questo mese ho terminato la lettura di Il Passaggio di Justin Cronin e iniziato il secondo di questa trilogia (sono a poco più di un terzo di libro) e già mi sentivo orgogliosa di me stessa :roftl_drop:
    Comunque, ho preso la drastica decisione alla fine di leggere anche il terzo libro. In inglese :gelo: Non posso aspettare l'uscita italiana prevista per il duemilamai.

    Bori, forse il duemilamai è più vicino del previsto! :argh:
    All'inizio del prossimo anno negli Stati Uniti uscirà il telefilm ispirato proprio a questa trilogia, e vista la concreta possibilità che questa serie arrivi anche in Italia probabilmente la pubblicazione del terzo potrebbe essere sbloccata.
     
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    E' come cavalcare un cavallo psicotico verso una stalla in fiamme! (cit.)

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    CITAZIONE (Hephaistion @ 21/9/2018, 07:37) 
    Bori, forse il duemilamai è più vicino del previsto! :argh:
    All'inizio del prossimo anno negli Stati Uniti uscirà il telefilm ispirato proprio a questa trilogia, e vista la concreta possibilità che questa serie arrivi anche in Italia probabilmente la pubblicazione del terzo potrebbe essere sbloccata.

    Heph, ma vuoi ridere? :roftl_drop:
    Alla fine ho trovato un ebook del terzo libro in inglese e ho finito di leggere così questa trilogia. Tra l'altro, credo sia stato il primissimo libro che ho letto in lingua originale in tutta la mia vita ed era anche abbastanza spesso, più di 700 pagine :argh: Però era più comprensibile del previsto, a parte qualche tecnicismo del caso, che saltavo a piè pari :corre:
    Poi, ti dirò, la trilogia non è che mi abbia fatta impazzire in generale :hmm:
    La fine del primo libro mi era anche garbata e infatti considero quel suo ultimo terzo come la parte migliore di tutta la faccenda, l'unico momento in cui l'autore ha dimostrato qualche idea stuzzicante. Il problema è che poi Mr. Cronin dev'essersi accorto che per svilupparle decentemente ci sarebbero voluti come minimo un'altra decina di libri e che era chiedere un po' troppo alle sue meningi :patpat: Quindi giù con una serie di soluzioni di anticlimax che hanno fatto smosciare definitivamente il tutto, arrivando poi al finale raffazzonatissimo del secondo libro che aveva praticamente ucciso ogni mia curiosità.
    Però ho letto anche il terzo perché il libro ormai ce lo avevo e perché comunque mi seccava non leggere il finale. Finale che mi ha convinta giusto a metà, dato che anche qui a un certo punto annega in un cliché che di nuovo ha afflosciato quanto di buono sembrava esserci nella prima metà di libro.
    Trilogia ondivaga e un po' schizofrenica dal punto di vista qualitativo insomma. E per tutto il tempo non sono riuscita a togliermi dalla testa l'impressione che in realtà fosse composta da due/tre libri diversi appiccicati insieme because of reasons. :mu:



    Ma a parte questo :roftl_drop:
    Leggendo una rivista di cinema, ho proprio scoperto (a sorpresa, devo dire) l'uscita imminente della serie tv.
    Sono rimasta un po' così francamente :mu:
    Non tanto perché sia chissà che libro infilmabile (ci sono vampiri e ci sono catastrofi, pane per i denti della televisione), ma perché poi, per pura curiosità, sono andata a spulciarmi il trailer.
    E di nuovo sono rimasta così -> :mu: perchè:
    A) mi pare evidente che questi hanno letto solo le prime 200 pagine del primo libro e poi STOP. A meno che quello dei trailer non sia il riassunto solo delle prime due puntate, voglio proprio vedere le risate quando scopriranno che la trama e i protagonisti in realtà sono altri :roftl:
    B) In ogni caso, hanno comunque fatto male i compiti a casa, essendo fresca fresca di lettura, ho notato un cifro di cose cambiate così, perché loro valgono. Poi non ho nulla contro i cambiamenti radicali, per carità, e la fantasia è una bellissima cosa, però dai, ammettiamo che scegliere un'attrice nera (anche se carinissima) per interpretare la protagonista Amy, quando nel libro non si sa più come farglielo dire ai personaggi che lei ha una pelle sempre più bianca e pallida come uno spettro, è un po' un voler essere masochisti nello sfidare gli spettatori-lettori :roftl: :roftl:



    Insomma, non sono molto ottimista su questa operazione, lo ammetto :roftl_drop:
    Ma saro ben felice di essere smentita. Non so se avrò tempo, ma un'occhiata penso di dargliela, perchè finalmente sarà una serie tv che potrò demolire o lodare con cognizione di causa.

    :corre:
     
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  7. sherlockgirl86
     
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    alla fine (nonostante le altre spese che ho avuto e i miei buoni propositi) ho ceduto e ho approfittato delle offerte su IBS!
    con quella BEAT ho preso Verde oscurità (che avevo già adocchiato la scorsa promozione) e Belgravia (qui sono andata ad istinto sperando di non fare un buco nell'acqua). ero indecisa con La soffiatrice di vetro ma ho letto che è il primo libro di una trilogia e ho lasciato perdere!
    con la promo di -25% della FAZI ho preso Via dalla pazza folla ce l'avevo in lista già da parecchio tempo e ne ho approfittato!
     
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    CITAZIONE (sherlockgirl86 @ 21/9/2018, 11:39) 
    ero indecisa con La soffiatrice di vetro ma ho letto che è il primo libro di una trilogia e ho lasciato perdere!

    Io l'ho letto ed è davvero molto bello. :sisi:
    Mi piacque talmente tanto che, trovandoli a una sciocchezza, presi anche la versione digitale dei seguiti in inglese... Ecco, forse facevo meglio a non farlo per mantenere lo splendido ricordo di quel primo romanzo perché con il secondo sono ferma intorno al 25% da un anno perché tanto La soffiatrice di vetro è delizioso quanto il secondo è insulso, tra personaggi già esistenti completamente impazziti e personaggi nuovi fastidiosissimi.
     
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    Dopo due mesi e mezzo torno a scriverle in questo spazio perché sono stati mesi di grandi letture, soprattutto questo inizio dicembre in cui ho letto davvero tantissimo, complice un problema di salute di mia nonna che l'ha costretta a 10 giorni di ricovero in ospedale.
    SE VI INTERESSA UN BREVISSIMO SPROLOQUIO RIGUARDO ALL'OSPEDALE LEGGETE PURE, SE NON SIETE INTERESSATI PASSATE OLTRE DATO CHE NON RIGUARDA I LIBRI
    Per una volta tanto è doveroso ringraziare, oltre al personale ospedaliero dei reparti in cui è stata ricoverata e alcuni membri dello staff del Pronto Soccorso, anche dottor Internet e sorella Ansia perché senza di loro poteva finire nel peggiore dei modi e invece sembra essere andata nel migliore, mentre è meglio se non ripenso alle tre persone che in modi diversi hanno remato contro perché le prenderei a schiaffi da qui al giorno della mia morte... ed essendo più giovane di ognuno di loro potenzialmente avrebbero preso ceffoni per il resto della loro vita ed io avrei avuto tempo di godermi un po' di tempo libero.

    In questi mesi ho spaziato parecchio: non solo ho fatto una capatina tra i saggi (cosa abbastanza rara) e un'escursione imprevista tra i manga, ma ho spaziato più del solito riguardo al genere dei libri.
    Essendo passato tanto tempo non andrò in ordine cronologico e potrebbe scapparmi qualcosa ma abbiate pazienza perché la mezza crisi da lettrice di questa estate è ormai stata sepolta da diverse migliaia di pagine (e non scherzo sulla quantità; ho fatto il calcolo :roftl_drop: ) di cui mi piacerebbe parlarvi.

    Il saggio che ho letto è Dovremmo essere tutti femministi di Chimamanda Ngozi Adichie ed è nient'altro che la trascrizione del discorso tenuto dall'autrice nigeriana durante una conferenza TEDx nel 2012. Brevissimo ma pieno di verità, questo libro concentra il pensiero dell'autrice riguardo al femminismo e alla condizione della donna nel XXI secolo. Bisogna dire che quest'anno ho letto più di un romanzo femminista (o etichettato come tale) e devo ammettere che questo saggio è la ciliegina sulla torta, il culmine di un percorso iniziato quasi per caso un anno fa e che mi ha fatta diventare una persona migliore. Tutti dovrebbero leggerlo (o ascoltarlo, visto che con una semplice ricerca su Google vengono fuori molti risultati con il video del discorso) per capire quale sia davvero il problema.

    Riguardo ai manga, vi dico molto rapidamente che ho letto il meraviglioso Anna dai capelli rossi. L'età meravigliosa, primo dei due volumi realizzati da Yumiko Higarashi per coprire la storia del secondo e del terzo romanzo della serie dedicata ad Anna Shirley (conoscevo già la storia per aver letto gli otto romanzi due estati fa ma è stato un piacere tornarci sopra), e i primi tre volumi di Akatsuki no Yona, ossia Yona la principessa scarlatta, di Kusanagi Mizuho, serie di cui bramavo il manga da quando vidi i primi 2 episodi dell'anime (tra l'altro non andai mai oltre quelli per non rovinarmi la storia :roftl_drop: ) e che non mi sta affatto deludendo. La mia unica paura è che, essendo molto lunga (mi pare sia ancora in corso e conti 28 volumi), questa bellezza si perda per strada. :unsure:

    A fine settembre sono andata avanti con la saga dei Cazalet, superandone la metà con la conclusione di Confusione (il terzo volume)... anche se adesso sono un pochino bloccata perché guardando le date ho realizzato che sono passati praticamente due mesi ed io non ho alcuna intenzione, almeno in questi giorni, di addentrarmi in Allontanarsi. :hmm: Probabilmente il motivo è uno solo, ossia che Confusione non mi ha fatta impazzire particolarmente per via dell'evoluzione della vicenda;
    SPOILER DI CONFUSIONE DI ELIZABETH JANE HOWARD
    tra la povera Sybil che ci lascia "off screen" (la storia riprende circa una settimana dopo il suo trapasso) e la maturazione di Polly, Louise (che nella prima metà del primo romanzo adoravo e adesso tollero a malapena) e Clary non so cosa mi sia piaciuto meno...
    L'unico spiraglio di luce adesso è che la guerra è finita e Rupert è finalmente tornato a casa, ma non so cosa aspettarmi dai prossimi romanzi. Ormai confido in Zoe, cosa che nel primo romanzo non mi sarei mai aspettata: lei è l'unica la cui storia mi è piaciuta, nonostante il tragico finale della sua liason con l'americano.

    Credo che aspetterò almeno fino a Natale, se non direttamente l'inizio del nuovo anno, prima di programmare l'assalto al quarto libro. :sisi:

    Un altro romanzo che non mi ha fatta impazzire ma non mi è neppure dispiaciuto particolarmente è stato Prima di domani di Lauren Oliver, che volevo leggere da tanto e che sarebbe stato meglio affrontare mentre ero ancora sotto i trenta. :roftl_drop:
    Tra le incertezze che un po' tutti gli scrittori tendono ad avere quando sono alle prese con il primo romanzo ed una storia che di base rende molto meglio come film che come libro (anche se non ricordo bene quanto la pellicola sia fedele al romanzo), non è stata una lettura particolarmente esaltante ma ho apprezzato il fatto che la protagonista non sia la tipica brava ragazza e che in generale trasmetta un buon messaggio. :sisi:
    Tuttavia c'è stata una cosa che, per quanto non mi abbia rovinato la lettura, l'ho trovata fastidiosa e poco coerente con la logica dei meccanismi del romanzo.
    La trama di questo romanzo è presto detta: la sera del 12 febbraio Sam, una ragazza piuttosto popolare nel suo liceo, ha un fatale incidente stradale mentre sta tornando a casa con le sue amiche ma al suo risveglio è di nuovo il 12 febbraio ed è costretta a vivere nuovamente la giornata.
    Ora, fino ad accettare che
    lei riviva il 12 febbraio anche se tecnicamente è morta il 13 lo capisco, dato che aveva bisogno di un giorno intero per rimediare ai suoi errori, ci arrivo... ma perché una volta superata l'ora in cui è morta il loop temporale in cui è incastrata non si spezza?
    A rigor di logica, se il destino di Sam è di morire la notte del 13 febbraio alle 00:"qualcosa" (come viene dimostrato dal fatto che lei si risveglia sempre nel giorno 12 febbraio) e che l'unica soluzione "accettabile" per il suo trapasso definitivo è che lo faccia salvando la vita a quella ragazza che tutti chiamano Psycho Killer, lei avrebbe dovuto morire in ognuna delle sette occasioni a quella specifica ora perché non era suo destino sopravvivere oltre quel momento. Se lei arriva viva a quello specifico momento e lo supera il suo destino non è più quello di morire, secondo logica, perché quel momento è passato dall'essere futuro al divenire presente per poi finire come passato. In soldoni, la sua ora è arrivata e passata quindi non c'è più.

    Capisco che qualcuno potrebbe pensare che io stia cercando il pelo nell'uovo ma trovo importante che gli elementi cardine di un romanzo non cigolino... e questo secondo me è abbastanza rumoroso.

    Terzo romanzo che non mi ha fatto impazzire, e mi spiace dirlo perché in questo ci speravo, è Royals di Rachel Hawkins.
    Lessi circa tre anni fa la trilogia Prodigium e il volume unico da questa originato; la trilogia era carina ma non eccezionale mentre lo spin-off l'ho adorato, per questo quando ho scoperto che sarebbe uscito questo romance che vedeva come protagonista Daisy, una sedicenne americana come tante altre se non per un piccolo dettaglio: il fidanzato di sua sorella è il futuro re di Scozia e quando viene coinvolta in uno scandalo sarà costretta a raggiungere la sorella maggiore oltreoceano e a fare conoscenza con la famiglia reale.
    La storia in generale è carina, per quanto piuttosto telefonata, ma le forzature di trama, soprattutto nella prima parte, sono assurde, in primis il motivo per cui Daisy finisce per essere spedita in Scozia.
    In pratica nelle primissime pagine del romanzo facciamo la conoscenza con Daisy, questa sedicenne con dei capelli tinti di un bel rosso Ariel la Sirenetta che lavora part-time in un supermercato assieme alla sua amica del cuore, ha un pessimo rapporto con la perfettissima e biondissima sorella maggiore Ellie ed ha lasciato da poco il suo ragazzo perché ha cercato di vendere a un tabloid le loro foto del ballo scolastico, piano sventato dalla corona scozzese.
    Lo scandalo in cui Daisy viene coinvolto riguarda proprio il suo ex che è andato a dire, mi pare al sito TMZ, che Daisy l'ha scaricato perché punta al fratello minore del principe, il problematico fratello dalla fulva chioma Sebastian.
    Non voglio soffermarmi oltre sul binomio "principe Harry/principe Sebastian" perché l'autrice si è pesantemente ispirata a lui sia per il comportamento problematico sia per l'aspetto fisico (anche se riferito a un diciassettenne) e non ne ha fatto mistero, ma sul metodo con cui la Corona agisce per mettere a tacere le voci: per evitare che si dica che Daisy, che risiede negli Stati Uniti e non ha mai incontrato la famiglia del futuro cognato punti al principe Sebastian che si trova in Scozia la ragazza è costretta ad andare in Scozia per frequentare la famiglia reale e viene praticamente affidata, vista l'assenza della regina e del principe consorte, alla compagnia del principe Sebastian.

    HA
    SENSO
    :sisi: :sisi: :sisi: :sisi: :sisi: :sisi: :sisi:
    :sisi: :sisi: :sisi: :sisi: :sisi: :sisi:
    :sisi: :sisi: :sisi: :sisi: :sisi:
    :sisi: :sisi: :sisi: :sisi:
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    :sisi:


    Questo è solo il più fulgido esempio della coerenza di questo libro che perlomeno ha il pregio di
    non far finire insieme Daisy e Sebastian (anche se si capisce con chi è che finirà da quando il personaggio appare) e di presentare questo ragazzo per quello che è, ossia un essere umano problematico, per quanto lo faccia in maniera molto superficiale e tirando fuori dal cilindro un cliché abbastanza abusato, scelta poco audace che connota l'intera parte finale del romanzo ma che almeno rende la storia quasi gradevole grazie al carisma dei personaggi.

    Del resto se, quando si abbandonano i luoghi comuni, si sfocia in accenni quasi forzati di contenuti meno sfruttati,
    come il fatto che la sorella gemella di Sebastian sia etichettata come problematica ogni volta che viene citata in una conversazione senza che si capisca come mai per poi scoprire che le è stata appiccicata questa etichetta perché lesbica, quando uno degli amici di Sebastian, un ragazzo appartenente all'aristocrazia, non solo frequenta alla luce del sole un altro ragazzo ma partecipano a una festa danzante della famiglia reale (quindi un evento mondano di grande importanza a cui partecipano tutte le nobili casate scozzesi... anche se dalla descrizione non sembra) senza che una sola persona li critichi.
    Capisco che lei sia una principessa, ma l'altro elemento LGBT della storia è l'erede del nobiluomo più ricco di Scozia e pure il suo compagno è un ereditiere ricco sfondato, quindi perché ghettizzare in quel modo quel personaggio femminile quando la nobiltà è di mentalità così aperta?
    Tra l'altro la sua omosessualità viene inserita quasi forzatamente nella storia, come se fosse un modo per descriverla, del tipo "Flora è una principessa con i capelli ramati, un pessimo carattere e ama le donne" e non mi importa se l'autrice l'ha fatto perché voleva dedicarle un libro intero di prossima uscita, tra l'altro a parti rovesciate (Ellie è una popolana che si trasferisce nel Regno Unito per studiare e sposa un principe; Flora è una principessa che si trasferisce negli Stati Uniti per studiare e trova l'anima gemella); la sessualità di Flora è stata inserita quasi come un orpello aggiuntivo per caratterizzare un personaggio che compare solo a un'ottantina di pagine dalla fine.

    Insomma, ho trovato un bel po' di magagne in questo romanzo, ed è un vero peccato perché mi aspettavo sì una storia non eccezionale, ma quantomeno carina e gradevole.

    Al contrario, un romanzo nei confronti del quale non nutrivo grandissime aspettative e che invece mi è piaciuto più del previsto è eSTREmo leGAme di Cristina Vichi, seguito di eSTREmo inGAnno (di cui vi parlai brevemente qualche mese fa in questo "piccolo" post).
    Sarò sincera: ricordavo ben poco del primo romanzo tranne il finale, il minimo indispensabile della trama e il fatto che questa lettura non mi aveva soddisfatta molto, tuttavia questo secondo ed ultimo romanzo mi è piaciuto abbastanza ed il modo in cui l'autrice ha chiuso la storia mi ha soddisfatta perché non è stato scontato.
    Certo, una vittoria di Katherine sarebbe stata decisamente più originale :coffee: ma dubito faccia piacere la vittoria del Male, soprattutto quello incarnato da quella creatura spietata. :unsure:

    Io però un po' ci speravo. :roftl: :roftl: :roftl:


    Restando nel genere horror, ho letto per Halloween Cari mostri di Stefano Benni, che non tutti lo inserirebbero tra i libri dell'orrore ma vi assicuro che quei racconti fanno paura, e Tinder di Sally Gardner, un retelling di L'acciarino magico
    di Hans Christian Andersen che, a posteriori, non avrei voluto leggere perché sono troppo legata alla storia originale e questa fiaba nera mi ha convinta ben poco.

    Andando avanti, a ottobre ho riletto Flawed. Gli imperfetti e concluso la serie con Flawed. Il momento della scelta e devo dire che questa sì che è una bella distopia. Non perfetta, perché alla base di tutto c'è questo allucinante concetto
    SPOILER DI FLAWED. GLI IMPERFETTI DI CECELIA AHERN
    che chi compie un errore debba essere marchiato a fuoco come un capo di bestiame e costretto ad una vita da reietto piena di regole di comportamento, quando in teoria chi compie un reato vero e proprio potrebbe potenzialmente tornare a fare una vita del tutto normale dopo un periodo di detenzione :mu:

    ma se non si considera questo
    (anche perché dubito fortemente che i colpevoli di qualche reato non venissero poi giudicati anche dalla Gilda per quanto compiuto e quindi marchiati)
    funziona davvero bene, i romanzi sono ben scritti e la protagonista Celestine è davvero ben costruita.
    Vi assicuro che ho letteralmente avuto i brividi leggendo certi passaggi del primo romanzo perché non lo ricordavo così piacevolmente disturbante e, per certi aspetti, plausibile per una società tanto simile alla nostra.
    Sono rimasta talmente soddisfatta da questa duologia che sto ventilando la possibilità per il prossimo anno di leggere uno dei suoi romanzi rosa.

    Certamente una sorpresa imprevista me l'ha riservata Robin Stevens, autrice di libri per ragazzi che mi ha tenuta compagnia grazie ai primi due volumi della serie Miss Detective, storie ambientate alla metà degli anni 30 che vedono protagoniste due ragazzine di terza media.
    Hazel Wong, figlia di un facoltoso imprenditore di Hong Kong che viene inviata nel Rispetto Unito dal padre perché studi in un vero college inglese, dove incontra la nobile Daisy Wells, una ragazza di nobili origini e dall'acuta intelligenza con la quale fonda un'agenzia investigativa. Omicidi per signorine e In vacanza con il morto sono romanzi accattivanti ed originali che si leggono in un attimo sia perché non sono lunghissimi (circa 250 pagine l'uno) sia perché la storia è talmente trascinante che non ti permette di andare a dormire senza sapere chi sia il colpevole (storia vera... ed ero decisamente esausta in quei giorni).
    Mi sono piaciuti a tal punto da iniziare a covare l'intento di riuscire a leggere fino al quarto prima delle feste e dedicarmi al quinto (se non erro l'ultimo tradotto in italiano) intorno a Natale perché quello è ambientato proprio in quel periodo dell'anno... ma non credo di poterlo fare perché ho un paio di titoli a cui dedicarmi con maggiore urgenza.

    Cercando di tagliare corto, questi sono i romanzi di serie già iniziate che ho letto in questi mesi... e li ho amati tutti
    - Tempesta di guerra, capitolo finale della tetralogia di Regina Rossa, che ho trovato molto coinvolgente anche se devo ammettere che credevo sarebbe stato devastante in maniera diversa
    tradotto: pensavo che ci sarebbero stati molti più cadaveri, tanto che facevo il totomorto da giugno 2017... e invece praticamente tutti sono sopravvissuti!

    Avendo amato questa serie un po' mi è dispiaciuto concluderla (anche se da quanto ho capito tra sei mesi dovrebbe uscire una raccolta di storie brevi), ma ho apprezzato molto il modo in cui sono andate le cose...
    anche se spero in una novella successiva al finale in cui Cal e Mare finalmente possano stare insieme punto e basta. :wub:

    - Legend di Victoria Schwab, secondo della serie Shades of magic, che ho amato alla follia e del quale non vedo l'ora che esca il terzo volume in italiano... o che mi venga voglia di leggerlo in inglese nonostante sia un bel librone perché quel finale è WOW!
    - Il ladro gentiluomo di Alessia Gazzola, settimo e ultimo (almeno per ora) romanzo dedicato a L'Allieva Alice Allevi. Non sapevo sarebbe stato l'ultimo come minimo per un po'... o, per meglio dire, devo averlo rimosso perché quando ho letto le parole dell'autrice mi era parso di ricordare che avesse accennato la cosa mesi fa. L'ho amato, come tutti i romanzi della Gazzola, e sono contenta della conclusione
    anche se la scelta di Alice di mollare tutto per seguire Claudio negli Stati Uniti... Chiaro, capisco volesse stare con lui ed è in linea con il romanzo, oltre a rappresentare il giusto riconoscimento per il lavoro compiuto negli anni dal buon CC, ma avrei preferito un'altra evoluzione

    - La battaglia della corona maledetta di Kendare Blake, che ha impiegato un attimino per ingranare ma quando l'ha fatto mi ha lasciata molto soddisfatta
    soprattutto per il finale strappalacrime per Jules e la situazione delle tre regine di Fennbirn.

    Sono a dir poco curiosa di sapere come continuerà la storia nei prossimi due volumi ma, a differenza di Legend, non ho la tentazione di andare a leggere il terzo in lingua... almeno non finché non uscirà il quarto, quindi tra molti mesi.

    In questi mesi ho letto anche Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi, primo romanzo di una trilogia in corso (il secondo mi pare debba uscire in lingua entro l'inverno) che sotto la patina fantasy ha tanto da dire sul razzismo e sulla paura del diverso.
    Dico subito che ho amato tutti i personaggi principali, persino quello più bistrattato di tutti.
    Riguardo a questio, mi spiace ma io nei confronti di Inan più che rancore per le sue azioni ho provato tenerezza, diviso tra il desiderio di fare la cosa giusta in un mondo che ha appena realizzato essere sbagliato e quello di compiacere un padre che per quanto brutale e anaffettivo resta pur sempre il padre. Indubbiamente sua sorella Amari, forgiata da altre esperienze, è una persona migliore di lui, ma non me la sento di condannarlo completamente per aver cercato di tenere il piede in due scarpe e spero diano una seconda chance almeno a lui per arrivare alla stessa presa di coscienza della sorella.

    Il sistema magico e l'ambientazione hanno fatto il resto; ne sono stata conquistata.

    Grazie ad Abel Montero, che se ben ricordo ho contattato io dopo aver visto che cercava dei blogger per la promozione della prossima uscita del secondo libro della sua saga, ho potuto leggere sia Il ragazzo bendato sia La furia e le stelle, rispettivamente primo romanzo della saga e prequel. Che dire? Se tutti i romanzi di autori emergenti fossero così curati la categoria ne trarrebbe enorme giovamento. La sottoscritta è sempre molto esigente di fronte a un romanzo autopubblicato perché è il biglietto che può aprire le porte a una carriera, e quando si tratta di romanzi in cui la costruzione del mondo circostante ha tanta importanza divento ancora più severa. Abel Montero è riuscito a meritarsi i miei complimenti perché la cura che traspare dalle sue pagine è tangibile: l'ambiente in cui si muovono i suoi personaggi e la storia che c'è dietro ogni istituzione è ben delineata, chiara e cristallina quanto le descrizioni delle scene di lotta, secondo me uno dei banchi di prova più ostici per uno scrittore. Insomma, ho apprezzato davvero tanto i romanzi di Abel Montero e l'unica critica che ho potuto muovergli è stata dettata dal mio gusto personale, ossia in alcune parti la storia di Il ragazzo bendato aveva un ritmo che poco incontrava il mio gusto. In compenso la struttura a matrioska di La furia e le stelle mi è piaciuta molto... Anche se all'inizio ho pensato simpaticamente che fosse una sorta di supercazzola :roftl_drop: e invece ogni tessera di questo puzzle prende il suo posto e il quadro diventa chiaro mentre si avanza con la lettura. Ho apprezzato davvero tantissimo e vi consiglio di recuperarli se amate i romanzi in cui sono presenti più generi letterari in perfetta armonia.

    Purtroppo lo stesso discorso non posso farlo per Jeremy Jenkhins e il fiore della montagna perduta e Tu che sei un essere speciale, entrambi di Angelica Rubino.
    Nonostante io abbia cercato di tenere a mente che si tratta di storie scritte quando l'autrice era una teenager o quasi, non mi hanno convinta particolarmente per ragioni diverse; il primo è indubbiamente un'opera adolescenziale e si sente sin da ogni parola della storia fino alla caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni, mentre la seconda, per quanto più riuscita anche grazie alla scelta del genere (il primo era un fantasy con ambientazione storica mentre questo è il diario di una ragazza dei nostri giorni) e ad una maggiore maturità stilistica, non mi ha fatta impazzire perché ha voluto parlare di tantissimo in poche pagine, ottenendo un romanzo che tocca temi importanti in maniera molto blanda e superficiale.

    Nonostante il genere comico non mi faccia impazzire, questa volta ho letto persino una storia leggera e divertente il cui scopo era intrattenere, ossia Quest'anno non scendo di Casa Surace (se non conoscete questi ragazzi, andate a vedere i loro video qua), un libro che mi ha fatto capire una cosa: avevano ragione quelli che hanno deciso che della Cassa del Mezzogiorno doveva beneficiare pure la vallata del fiume Tronto :roftl_drop: perché tra termini che hanno sempre fatto parte del mio vocabolario e termini arrivati dritti dritti da quello della mia compagna di stanza dell'università, che era abruzzese e non pugliese, ho avuto bisogno poche volte del piccolo vocabolario che si trova nel romanzo. :sisi:
    Non l'ho trovato un romanzo eccezionale dal punto di vista dello stile di scrittura, questo è vero, ma ritengo che questa storia sia molto più adatta come prodotto audiovisivo piuttosto che come libro e spero davvero che questi ragazzi un giorno possano trarne un lungometraggio perché sicuramente andrei a vederlo al cinema.

    Per nulla divertente ma molto avvincente è stato invece Bunker diary di Kevin Brooks, diario di un adolescente senza fissa dimora che si sveglia in un luogo sconosciuto dopo essere stato drogato da un uomo che si è finto bisognoso di aiuto. Ottima scelta sia riguardo alla voce narrante che al mezzo attraverso cui questa storia ci viene narrata, da brividi l'atmosfera e da gelare il sangue la storia. Bellissimo e durissimo.

    L'ultimo libro di cui voglio parlarvi è particolare perché si tratta di un librogame, ossia Potenziato di James Schannep.
    Per chi non sapesse cosa sia un librogame, erano una tipologia di libri molto popolari negli anni'80 che ricreavano più o meno delle dinamiche simile ai videogiochi testuali, ossia tu leggi un brano e poi ti trovi davanti a un bivio: in base alla scelta la storia avanza in un modo invece che in un altro e alla fine è il lettore stesso a creare il suo libro.
    Vi assicuro che ho passato almeno dieci ore sopra a questo libro (non tutte insieme :roftl_drop: ), provando praticamente ogni possibile evoluzione della vicenda e devo ammettere che grazie al formato digitale l'esperienza è stata migliore di quella vissuta quando da ragazzina mi divertivo con i librogame fisici: non solo questa storia offre moltissime opzioni
    molte delle quali a dir poco catastrofiche :roftl_drop:
    ma è anche scattante, come si richiede a questo genere di intrattenimento.
    Complimenti alla casa editrice che sta riportando in Italia questa tipologia di libri.

    E ora la grande domanda di ogni lettore, ossia "adesso cosa leggerò?"
    Per me non è un problema per molteplici motivi che vi elencherò se no impiegherei altre 80 righe:
    - devo finire di leggere Il sermone del fuoco di Francesca Haig: dovendo restare con mia nonna in ospedale in media 11 ore al giorno ho optato per il Kindle, una volta tornata a casa al massimo leggevo un manga o finivo un libro se ero a una manciata di pagine dalla fine (come per il secondo volume di Miss Detective), quindi non ho potuto continuare a leggere questo romanzo che possiedo in versione cartacea
    - devo finire Fidanzati dell'inverno di Christelle Dabos: è il romanzo che ho iniziato a leggere ieri in ospedale in attesa che dimettessero nonna
    - devo finire La seconda vita di Naoko di Higashino Keigo: non vi dico come stamattina sono finita a leggere questo romanzo, ma sappiate che il dorama che ne è stato tratto non mi era piaciuto molto (trovate la scheda qui) e di base l'idea non è sanissima... eppure acquistai il romanzo diversi mesi fa (mi pare fosse a tipo 4-5 euro contro i 18 e rotti del prezzo di copertina) e non ricordo praticamente nulla del dorama, quindi voglio dargli una chance
    - come scritto prima, vorrei leggere il terzo e quarto volume della serie Miss detective di Robin Stevens per arrivare a Natale con il quinto
    - sul comodino mi aspetta Io sono Hania di Silvana de Mari, terzo e ultimo volume di una serie che leggo perché mi è piaciuta ma dalla cui autrice mi dissocio completamente per le sue idee agghiaccianti (e sì, lo so che non si dovrebbe giudicare un autore per le sue idee, soprattutto quando nei suoi libri sono veicolati anche messaggi positivi, ma non voglio dare più soldi ad una persona simile)

    Insomma, questi sono stati gli ultimi due mesi di letture.
    E voi cosa avete letto di bello?
    Bori Piccola Quercia sherlockgirl86
     
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    CITAZIONE (Hephaistion @ 7/12/2018, 16:36) 
    Insomma, questi sono stati gli ultimi due mesi di letture.
    E voi cosa avete letto di bello?

    Le mie letture, così come le mie visioni doramiche, sono state alquanto insoddisfacenti causa università.

    I fiori non crescevano ad Auschwitz l'ho accantonato dato che non ce la facevo più, era diventata una lettura opprimente per il tema e snervante perché, dopo aver letto della bellissima storia di redenzione ed amicizia che viene proposta nella Scacchiera di Auschwitz, leggere di due piccioncini mi sembrava davvero stucchevole ma magari sono io che il romanticismo non so cos'è.
    La doppia maschera l'ho finito recentemente dopo averlo abbandonato a sé stesso da qualche parte, ignorandone l'esistenza solo pile di fogli e libri xD Carino, mi aveva preso tanto all'inizio ma poi mi è iniziato a sembrare un po' meh. La storia non era malvagia, dico davvero, ma in certi punti la scrittura lasciava un po' a desiderare, se non altro perché certi errori potevano benissimo essere rimossi prima di dare alle stampe il romanzo; questo è stato infatti un neo che ho digerito poco, soprattutto se sommato alla storia che ha progressivamente perso di mordente. Poco male, è già finito nell'inventario di BookMooch.
    Dopo aver abbandonato la maschera in giro per casa ho iniziato In corpore sano, secondo volume della serie del senatore romano Publio Aurelio Stazio che, così come Mors tua, ha saputo come tenermi incollata alle pagine durante il tragitto in autobus. Non sto nemmeno a dire quanto adori questa serie e come ci si senta veramente lì vicino al senatore ed al fido Castore nelle strade polverose di Roma o ai banchetti lussuosi delle famiglie più abbienti, rischio di sembrare noiosa e di scadere nella ripetizione. Ed è dopo la conclusione di questa storia che ho deciso di ritornare a libri leggermente più impegnativi, propendendo per I trasfigurati di John Wyndham, comprato in occasione di una edizione passata delle vendite abbinate dei libri della SuperBeat. Non mi è dispiaciuto ma mi ero fatta un'idea molto diversa, perciò ad un certo punto la storia ha iniziato a perdere di interesse, cosa che però non ha pregiudicato totalmente la mia fruizione del romanzo. Non so nemmeno io cosa mi aspettassi ma ad un certo punto mi è sembrato quasi banale il modo in cui l'autore ha deciso di trattare la questione "casino imminente", cosa che mi ha naturalmente portato a non sentire la necessità di leggerlo al di fuori del contesto autobus/fermata. Con quest'ultimo romanzo ho anche completato la mia Reading Challenge ma ho comunque deciso di iniziare I have the right to destroy myself sperando di concluderlo prima della fine dell'anno, dato che vorrei iniziare il 2019 con delle letture più propositive e meno infelici, dato che mi basto da sola per quello.
     
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    Heph :hug:
    Io non ho assolutamente letto quanto te, magari!! :roftl_drop:
    Anche perché un po' sono stata fortemente distratta dalla vita reale che mi ha abbastanza limitato questo passato Novembre, un po' perché mi sono impelagata in letture che mi hanno abbastanza frenata :patpat:

    A Ottobre lessi la quadrilogia Cronache delle Giungle della Pioggia di Robin Hobb, in quanto volevo recuperare almeno questa saga in vista dell'incontro con l'autrice a Lucca Comics (sono riuscita ad avere un suo autografo, YATTA!!!! :win: :win: :win: ). Questa lettura fu soddisfacente e volò abbastanza come un treno, sia perché l'ho letta in tandem con una mia cara amica e quindi il tutto fu doppiamente divertente per i vari commenti scrausi che ci inviavamo alla fine di ogni capitolo :roftl: sia perché comunque mi è garbato abbastanza in generale questo bizzarro fantasy un po' a cavallo fra Titanic e il Libro della Giungla con condimento fantasy extra di draghi, magie e quant'altro. A riprova che io sono proprio un bastian contrario e della Saga dei Sei Ducati mi sono piaciute di più le due saghe spin-off (questa e I mercanti di Borgomago) che non quelle principali con protagonista Fitz Chevalier (pura eresia, lo soH, ma che ci volete fare? Ho dei gusti di emme :patpat: )


    Dopo questa lettura comunque, avevo messo da parte tipo 800 ebook che volevo assolutamente leggere, tra cui, ad esempio, la quadrilogia de L'Amica Geniale della Ferrante, e invece nisba, mi sono dedicata a una lettura che non era assolutamente nei piani e di conseguenza tutto è ancora lì a far muffa, tanto che L'Amica Geniale ho finito per vedermela con la serie tv. Bene così :patpat:

    Praticamente ho ritrovato in libreria un'altra trilogia fantasy completamente gettata nel dimenticatoio, ovvero La Corporazione dei Maghi di Trudi Canavan, di cui lessi il primo libro quando ero proprio una giovincella (andavo forse ancora persino alle medie :ph34r: ) e mi ricordo che mi era piaciuto talmente tanto che chiesi (e ottenni) in regalo i successivi due volumi, che poi per qualche misteriosa ragione, non lessi mai :mu: (da bambina ero assai discontinua coi miei propositi)
    Per cui, spinta dai bei ricordi e da una nuova ondata di fantasy che mi è preso grazie alle Giungle, ho deciso in modo del tutto irrazionale di riprendere in mano tutta la trilogia.
    Ecco, forse era il caso che non mi dedicassi a questo progetto Amarcord :nono:
    Adesso, non so che cosa esattamente mi fosse piaciuto di quel libro, ma in ogni caso non l'ho assolutamente ritrovato riprendendolo anni dopo :coffee: Anche quegli elementi che comunque mi erano rimasti impressi, rileggendoli non mi hanno dato nessunissima impressione. Non è che siano brutti libri, è che proprio non mi dicono più nulla, né dal punto di vista della storia, né dal punto di vista fantasy e ancor meno per i personaggi :mu:
    Insomma, mi sono ritrovata infognata in una lettura non bruttissima, ma faticosa che mi ha occupato tutto Novembre con non pochi attriti e lungaggini. Sono a un terzo dell'ultimo libro e ormai voglio finirla un po' per togliermi lo sfizio, un po' per levarmi proprio dai piedi questi libri e archiviarli, perché, davvero, ho un mucchio di altri titoli che invece voglio assolutamente leggere e hanno aspettato fin troppo :cry:


    Speriamo per Natale non mi arrivino altri libri… :ph34r:
     
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    CITAZIONE (Hephaistion @ 7/12/2018, 16:36) 
    e i primi tre volumi di Akatsuki no Yona, ossia Yona la principessa scarlatta, di Kusanagi Mizuho, serie di cui bramavo il manga da quando vidi i primi 2 episodi dell'anime (tra l'altro non andai mai oltre quelli per non rovinarmi la storia :roftl_drop: ) e che non mi sta affatto deludendo. La mia unica paura è che, essendo molto lunga (mi pare sia ancora in corso e conti 28 volumi), questa bellezza si perda per strada. :unsure:

    Ehhhh, vedi giusto.
    Io vidi l'anime e poi ho continuato con il manga, da un po'di tempo la storia si è fatta molto più complicata e la seguo con più fatica, preferivo la prima parte che è molto bella.
     
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    E' come cavalcare un cavallo psicotico verso una stalla in fiamme! (cit.)

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    Lettori e lettrici del DAF, radunatevi!!! :corre:

    La Fanucci ha messo in offerta tutti i suoi ebook fino alla Befana al costo di 1,99€ :win:
    Clikkami!

    Non sono mai stata una grande fan della Fanucci, ha un catalogo immenso di libri bellissimi :heart: di generi altrettanto belli :heart: ma ha politiche editoriali alquanto discutibili (saghe iniziate a tradurre e poi mollate lì, traduzioni un po' alla "come tu mi vuoi" piene di errori di *distrazione*, libri fuori catalogo da anni mai ristampati nonostante le accorate preghiere dei lettori… ) che mi hanno sempre fatto storcere un po' il naso.


    Però, sinceramente, a questo prezzo io vi consiglio proprio con il cuore di far razzia selvaggia, perché, davvero, ha libri bellissimi nel suo catalogo da recuperare :win:
     
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    Qualche suggerimento su cosa acquistare? :hmm:
     
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    Dove volete che sia? Nel mio confortevole pettile.

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    CITAZIONE (Midwinter @ 28/12/2018, 20:09) 
    Qualche suggerimento su cosa acquistare? :hmm:

    Come detto da Bori la Fanucci ha un catalogo sconfinato, anche perché oltre al marchio Fanucci, che tratta soprattutto di romanzi fantasy e sci-fi, a questa casa editrice fanno capo anche Leggereditore, che si occupa prettamente di romance, e Time Crime, per i gialli... quindi è difficile consigliare qualche titolo.
    Senza andare nello specifico sui titoli, la Fanucci ha pubblicato in italiano i libri di Robin Hobb e Philip Dick, poi ci sono il ciclo di Dune e sono ancora disponibili diversi romanzi di Brandon Sanderson (autore che da quest'anno verrà pubblicato da Mondadori) come i primi quattro libri di Mistborn, Il conciliatore ed Elantris. L'unico titolo un po' più di nicchia che posso consigliare perché mi ha piacevolmente sorpresa è 2055 False hearts di Laura Lam, che dalla corpertina e dalla trama sembra una porcata totale... e invece è una piacevole lettura, per quanto non particolarmente cerebrale.
    Per via dei miei gusti conosco meno le pubblicazioni delle altre due divisioni quindi non saprei cosa seganalare a parte l'amatissima Colleen Hoover.

    Come già fatto presente anche da Bori, la Fanucci è tristemente celebre per le serie interrotte e, aggiungo io, per i prezzi decisamente elevati dell'edizione cartacea dei suoi romanzi (25 euro per un libro che, per quanto grosso, non è neanche in copertina rigida?! Scherziamo?! :forza: ), quindi per quanto mi riguarda evito direttamente di leggere le trame dei suoi romanzi che per via del mio buon senso compro solo se scontati di almeno il 25%. :coffee:
     
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