Poongsan

Corea, 2011

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    Ho dedicato a Poongsan il mio ultimo pomeriggio di libertà :sese: aka la scorsa domenica pomeriggio.

    Gli dedico stasera un po' di tempo per commentarlo (nonostante abbia altro da fare... ma sono inspirata :sese: :roftl: )


    Poongsan è un uomo senza nome. Un uomo su cui non sappiamo nulla. Un uomo che per vivere fa un mestiere pericoloso: attraversa il confine tra Nord e Sud Corea per portare alle famiglie divise i loro messaggi di amore, speranza, scuse.

    Un uomo che assiste al ricongiungimento, seppur non diretto, di famiglie separate da tempo, senza battere ciglio.

    Un uomo che da invisibile e sconosciuto, noto solo a chi di questo suo servizio ha necessità, diventa fondamentale per una questione importante...

    Poongsan è un uomo sul cui conto comunque non sapremo niente. Ma questa volta non è l'essere i semplici spettatori della storia il motivo di questa ignoranza.
    Non sapranno niente di lui nemmeno gli uomini del governo sudcoreano che richiederanno i suoi servizi per riportare una donna nordcoreana nel loro territorio. Una donna di cui un personaggio di spicco nella politica del Nord è innamorato. Quest'uomo è sotto la protezione del governo sudcoreano perchè ha tradito il suo paese, ed è pronto a rivelarne i segreti. Ma lo farà solo se avrà la donna che ama al suo fianco.

    Poongsan accetta il lavoro e in sole 3 intense ore, è in grado di portare dal nord questa donna, In Ok.
    In Ok capisce che l'uomo che ha di fronte non è una persona comune. Non le parla, nonostante stia rischiando la vita per lei. Non la tratta gentilmente: è troppo impegnato a portare a termine il suo lavoro.

    Un lavoro che però non finirà con la consegna: dopo aver usufruito del suo lavoro, gli agenti non trovano niente di meglio da fare se non arrestarlo.
    Arresto che comunque durerà poco, perchè l'uomo misterioso riesce a fuggire e ritrovare In Ok e il suo compagno.
    In Ok insiste nel ricordare al compagno e agli agenti che l'uomo che li ha ora effettivamente presi in ostaggio è lo stesso uomo che le ha permesso di entrare al Sud sana e salva.

    Nonostante lei adesso non desideri niente se non ritornare a casa. In Ok non è altro che un'amante per quell'uomo che tanto disperatamente l'ha voluta con se. E di questa sua tragica presa di coscienza, l'uomo conosciuto come Poongsan ne è testimone.

    Un uomo che viene scosso dal dolore di questa donna in un paese straniero, con un uomo che non la ama e che a tratti diventa violento a tiranneggiarla, e che ha in lui il suo unico punto di riferimento.

    Nasce una storia d'amore atipica tra un uomo senza nome e senza patria e una donna prigioniera.

    Quando agenti nordcoreani inviati per eliminare il dissidente la prendono in ostaggio, la sua missione diventa quella di salvare questa donna, combattendo contro gli agenti sudcoreani che sono ancora sulle sue tracce e che ancora una volta lo hanno sfruttato, e quelli nordcoreani che gli mettono davanti una scelta che coinvolge la donna che sta cercando di proteggere, con la quale anche loro non hanno altra intenzione se non quella di sfruttare le sue capacità.

    Un uomo che si trova nel mezzo di un fuoco incrociato, che ha investito la sua vita e quella di una donna. Una donna che sarà l'unico motivo per il quale sentiremo uscire un suono dalle sue labbra. Un suono che non è stato comunque composto da parole, ma che molto ha voluto significare.

    Un uomo e una donna che si son trovati nella loro solitudine, ma che gli eventi hanno travolto.

    Il tragico destino di In Ok darà inizio all'ultima fase della vita di un uomo che metterà gli uni di fronte agli altri, letteralmente, quegli uomini che hanno coinvolto in una battaglia non loro, due persone che si son tragicamente innamorate. Uomini che alla fine, invece di nascondersi dietro a scrivanie e attentati, si ritroveranno faccia a faccia in un ultimo scontro.

    Prima del tragico epilogo, vediamo un uomo leggermente cambiato che in quegli occhi tanto espressivi fa comparire un accenno di empatia, una lacrima, per le persone che aiuta, quando all'inizio rimaneva imperturbabile di fronte alle loro vicende.


    Un film con un ritmo abbastanza lento, cadenzato ma che si è lasciato guardare senza essere pesante fino alla fine.

    Un film fatto di sguardi e di momenti che, se all'inizio ho trovato strano, alla fine mi è piaciuto, per motivi che non riesco a spiegare per bene :sese:

    Forse tornerò :coffee: ( :roftl: ) Specialmente se ci saranno altri commenti, perchè ogni volta che commento un film, mi perdo sempre qualche pezzo (solitamente) fondamentale :sese: che (puntualmente) un altro commento mi riporta alla mente :sese:

    Comunque, giudizio positivo, specialmente per l'eroe atipico di questo film, tanto ermetico quanto espressivo.
     
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  2. *LilyBaaka*
     
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    Io questo film non l' ho ancora visto,ma ne ho tutta l' intenzione e al più presto...intanto spulciando il profilo fb di un amico che è stato al Festival Internazionale del film di Roma,tenutosi in questi giorni ho trovato questa qui...


    Il regista Juhn Jaihong e la protagonista Kim Gyu-ri,a quanto pare Yoon Kye-Sang non è volato in Italia per presentarlo.Peccato...

    Mi piace molto la semplicità dell' abito di lei :susuvai:

     
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    Sparacazzate a caso - Ei fu Caska

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    Cogliendo al balzo, alla maniera di Poongsan :sese: , l'uscita dei sub italici mi son vista questo film su cui avevo grandi aspettative o speranze, fate voi... tanto il risultato non cambia, visto che sono state totalmente deluse. :hmm: :roftl:
    Perché sì, sono state per me due ore interminabili, una specie di tortura nord e sud coreana :roftl_drop:

    Diciamo che l'idea concettuale di fondo la posso anche apprezzare; due fazioni l'un contro l'altra armate, agli antipodi ad un'occhiata superficiale ma in fondo speculari.
    E questo tema ricorre per tutto il film, attraverso le torture metodologicamente diverse ma in fondo simili a cui sottopongono il nostro eroe, il divertimento che si concedono al nigh club e per finire la lunga (=_=) scena finale in cui vengono buttati in un"arena" dal protagonista per scannarsi come cani.
    Su questi poli opposti svetta Poongsan, uomo senza identità, senza voce, senza ideologie o patrie da seguire; è una specie di zona franca, o meglio un ponte tra le due nazioni, traghetta ricordi, sentimenti, uomini, divisi dal filo spinato e dall'ideologia.
    Ovviamente il ruolo simbolico di Poongsan ci viene sottolineato costantemente lungo tutto l'interminabile polpettone film.
    Spesso gli viene chiesto esplicitamente da che parte stia da entrambe le fazioni. Poongsan tace e... non acconsente. :roftl:
    Dicevo, l'idea di fondo diciamo che è anche interessante il problema per quanto mi riguarda è che viene sviluppata attraverso un simbolismo spicciolo, scene pretestuose e personaggi al limite della macchietta, a partire dalla pseudo femme fatal (per gli uomini che le si avvicinano XD) fino ad arrivare al suo amante affetto da bipolarismo. :mu: :roftl:
    Diciamo che l'unico che alla fine son riuscita a digerire è proprio Poongsan che pur essendo un essere mitologico, metà superman e metà Batman, che riesce a saltare una rete di filo spinato di 3 metri con la sola elevazione dei ginocchi, che dopo immani torture nordiche e sudicie è agile ancora come un colibrì, che riesce a passare il confine tra uno stato dittatoriale ad un altro in tre ore... è l'unico che davvero ho sopportato meglio. :roftl:
    Gli altri invece... :desolation:
    A partire dalla protagonista, che oltre ad avere dal mio punto di vista ben poche attrattive estetiche (Poongsan secondo me oltre ad essere muto (?) era anche ipovedente) mi ha creato non poche eruzioni allergiche.
    No dico, ma vogliamo parlare della scena in cui lui va a prelevarla su al nord e mentre scappano non fa altro che squittire e poi lo manda a cagare?! Per la serie: Vediamo dopo quanti secondi mi sgamano. :mu:
    Cioè, è stato più un fuggitivo esemplare il bimbo ad inizio film che lei. E quello era un bimbo. :mu: :roftl_drop:
    Vogliamo parlare poi del bacio?
    Mia espressione davanti a quella cosa scena: ---> :mu: ---> :gelo: ---> :desolation: ---> :ahah:
    Ma potrei stare qui ore a elencare quello che non mi è piaciuto... insomma l'intero film! :roftl:

    Per farla breve, bella cagata di film. Per me of course :coffee:
    :roftl: :roftl:
     
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    No non mi e' piaciuto :pant: tra l'altro sembrava che durasse un eternita' O.O effettivamente la noia fa' di questi effetti :roftl:

    Comunque niente mi ha solo annoiata, sara' per la storia di base fin troppo scontata
    uomo misterioso/donna sposata


    sara' per la trama principale che ammetto seguivo a fatica
    i problemi tra la Corea del Nord e Corea del Sud


    ma non mi ha proprio convinto...tra l'altro mi sembra che sia un film diverso dai soliti di Kim Ki-Duk :hmm: io a sapere che era suo mi stavo gia' aspettando di non capirci niente e invece :mu: probabilmente la colpa e' mia questo non e' esattamente il mio genere in effetti per questa tipologioa di film riesco a farmene piacere 1 su 5 quindi e' anche normale il risultato negativo. Con ogni probabilita' ho anche perso degli spunti interessanti che potevano aiutare, magari no, non lo so ma lo stesso non lo seguivo...forse la prima ora
    infatti tutto il pezzo in qui lui doveva portare la donna dall'altra parte ero anche a buon punto, mi faceva sorridere lui che si arrabbiava con lei e a momenti la lasciava alle guardie ripensandoci poi :roftl_drop: ma sinceramente dopo aver riunito la coppietta felice (magari solo lui ne :sese: ) e' diventato un po' scontato insomma uomo di mezza eta' (sopportazione mia nei suoi confronti stava a zero :acc: ) che vuole questa donna piu' giovane che non lo ama, e su questo punto non ho capito perche' allora si e' lasciata portare da Poongsan visto che se lo schifava anche tanto :hmm: comunque si lascia affascinare dal suo "accompagnatore" e a detta del vecchiaccio gli dava pure ragione :sese: ma che cavolo di reazione era quella? :roftl: cioe'...lasciamo perdere va' :roftl: pero' era patetico :sisi: comunque dicevo che i problemi tra i tre da ora in poi diventano piuttosto scontati...la gelosia morbosa del marito(?) l'insofferenza di una relazione non voluta dalla donna e il tipo misterioso che non spiccica parola alcuna ma che tanto affascina, prima la ignora e poi se ne innamora cosi' dal nulla :mu: la scena di Poongsan torturato che grida e lei che lo bacia continuando poi le effusioni sul pavimento sotto i colpi di pistola a me ha lasciato del tutto indifferente :mu: come il proseguimento dove lui porta il vecchiaccio da quei tipacci che lo uccidono strozzandolo con una cordicella e poi uccidono anche lei aprendola in due per recuperare un diamente che gli avevano fatto ingoiare precedentemente (come unire l'utile al dilettevole insomma :sese: ) immancabile la vendetta di Poongsan che l'amava poi...ecco tutto in repertorio :sisi: pero' non mi aspettavo che lui tornasse dopo tutto questo a fare la vita di sempre cioe' il tragettatore di persone :roftl_drop: ma per il resto era piuttosto scontato.


    Vabbe' in definitiva, per i miei gusti, non mi e' piaciuto ma il film di per se e' ben girato, gli attori sono molto convincenti lei e lui su tutti :sisi: sicuramente c'e' a chi puo' piacere davvero, quindi lascio il compito a loro di elogiare la pellicola e convincere gli altri a vederlo, io ho gia' dato e non con buoni risultati :coffee: :roftl:
     
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  5. Kissa88
     
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    Ho finito di vederlo praticamente ora, dopo un'estenuante spezzettamento in 3 parti...e che dire...wonderfull.

    Mi piace troppo la penna di Kim Ki Duk che, se non fosse per gli attori, sarebbe quasi nulla come sceneggiatura in generale. ( ovviamente il mix delle 2 cose rende i suoi progetti vere opere )

    Registicamente parlando il taglio non è niente male. Ho accusato soltanto nelle scene dove c'è troppa oscurità, sarà anche voluta però non mi piace in genere il "troppo" buio. ( forse sarà che non c'è la sua mano nella regia aushaushuash, ma nulla togliendo a quello che l'ha diretto )

    Una parola...Bello!!!

     
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19 replies since 27/7/2011, 23:29   637 views
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