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Piccola Quercia.
Io PlatessO, Tu MoschettierI Cacciatrice di Sòle DOC
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Quanti giorni sono passati da che avrei dovuto guardare questo film? Non ho scuse, specialmente dopo aver passato l'ultima ora e quaranta a vederlo. 
Non mi resta quindi che sperare in uno slancio di bontà di una doramista davvero dolce e gentile 
(Midwinter) e contare sul fatto che in questo forum mi amano tutti. 
*fu così che venne arsa viva e diventò la novità del reparto cibi in forno dell'Essecorta, scoprendo anche che la odiavano tutti, punteggiatura compresa.*
Posso parlare liberamente? La prima volta che lessi la trama di questo film mi dissi che potevo anche farne a meno e così fu infatti. Se settimana scorsa non avessi letto in tag della proposta di vedere questo film in compagnia probabilmente avrei lasciato perdere e chissà se mai avrei avuto la voglia di vederlo. Probabilmente mai. Adesso posso dire di essere una stolta e che sono stata felice di aver provato a vederlo spassionatamente, solo per il gusto di commentare inZieme un film perché lo avrò anche iniziato forte di perplessità e pregiudizi ma le sane risate che mi sono fatta già a due minuti dall'inizio hanno fugato anche la minima ombra di dubbio nei confronti di questo titolo.
La trama ad una prima lettura può suscitare due reazioni ben differenti: la prima, quella avuta dalla sottoscritta e mia madre, è stata scetticismo puro mentre la seconda può essere l'esatto opposto e anzi scatenare la voglia di guardare il film per approfondirla e comprenderla meglio.
Il perché io abbia avuto la prima rimane uno di quei misteri che credo non si risolveranno mai, un po' come il mistero doramico del perché in Corea del Sud gli sceneggiatori abbiano sempre la voglia smodata di far venire il cancro allo stomaco ad un personaggio random presente nel copione o il fatto che un figo spaziale si innamori follemente di una come me: sciatta, magari pure volgarotta, che si scofana senza pietàpur non mettendo su mezzo ettoe via discorrendo.
Diciamoci la verità: è praticamente impossibile non chiedersi cosa passi per la testa del protagonista, Mister Pignolino, conosciuto ai più come Jung Do Man, un uomo integerrimo e ligio al dovere, capace persino di multare per un'inezia il nuovo capo del dipartimento di polizia, il quale era in ritardo per la sua cerimonia di benvenuto.
E niente, questo non riesce nemmeno ad arrivare alla sua cerimonia di benvenuto che già si deve preoccupare di un problema alquanto spinoso, nella fattispecie una serie di rapine che ha colpito la ridente cittadina. (anche se non è una cittadina, fingiamo che lo sia, va bene? Che roba)
Sta di fatto che la polizia non sa più che pesci pigliare per catturare questi tizi ed allora al neo capo del dipartimento viene in mente l'idea genialA di inscenare una rapina simulata utilizzando........la polizia.
Ecco allora che tutti si ritrovano a pescare il bigliettino dove troveranno scritta la parte che dovranno interpretare nella vicenda, Jung Do Man compreso. Questi però avrà un ruolo fondamentale, anzi possiamo dire che senza di lui non si farebbe niente. Egli infatti dovrà essere il rapinatore. Ovviamente non manca di far notare al capo della polizia che potrebbe pentirsi di questa sua decisione scelleratama l'altro gli dice solo di fare del suo meglio e buona notte al secchio. L'INCUBO EBBE COSI' INIZIO.
Questo qui inizia a guardare film incentrati su delle rapine, a leggere libri sulle menti criminali e via dicendo, tutto per potersi immedesimare al meglio nella parte.
Ovviamente lui è davvero diligente e fa un lavoro egregio, a cominciare dai modi educati con cui si rivolge alla signorina dello sportello per chiederle di mettere cortesemente i soldi nella borsa.
Per poi passare a qualcosa di più aggressivo. 
Quando hanno messo giù il piano sembrava una cosa semplice, roba che si tornava a casa per l'ora di pranzo e ci si beveva anche un caffè ma invece si è tutto complicato proprio a causa di Jung Do Man e alla sua pignoleria, un dettaglio che gli ha praticamente fornito l'occasione di inscenare il crimine perfetto. Mica pizza e fichi direte voi. Eh no, stiamo parlando di rapine!
Suvvia, un po' d'attenzione. 
Anche i cosiddetti rapiti cambiano nel corso della storia ed è comunque interessante vedere il cambiamento, contornato comunque da dei siparietti atti a smorzare un po' i toni per ritornare a quel qualcosa di scanzonato con cui si era partito al'inizio.
Jung Do Man quindi sembra tanto un folle ma alla fine si scopre che tutto ciò che fa è ragionato, quindi nonostante non gli sia andato quasi niente per il verso giusto - leggasi come aveva programmato - riesce sempre a metterci una pezza e la cosa bella è che quella dannatissima pezza ha senso e funziona, rendendo il tutto credibile.
Certo ci sono alcune cose che possono lasciare perplessi ma non stiamo a guardare il capello perché si sta parlando di dettagli, gente.
Il film è godibilissimo ed ha la capacità di non far sentire l'ora e quaranta che lo compone grazie al giusto amalgama di commedia, cazzate ed azione.
Vuole intrattenere e ci riesce anche piuttosto bene e questo è cosa buona e giusta.
InZomma non aspettatevi grandi dilemmi esistenziali o delle riflessioni filosofiche durante e dopo la visione del film ma sicuramente se ci si vuole rilassare con qualcosa di interessante, piacevole e divertente questo titolo è una valida alternativa da prendere in considerazione.
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